0

Milano, sgomberato il Leoncavallo dopo 31 anni di occupazione: “Ripristinata la legalità”

giovedì, 21 Agosto 2025
2 minuti di lettura

Dopo oltre trent’anni di occupazione abusiva, è stato sgomberato questa mattina l’immobile di via Watteau 7 che dal 1994 ospitava il centro sociale Leoncavallo, gestito dall’“Associazione mamme antifasciste del Leoncavallo”. L’operazione, avviata prima delle 8 e conclusa in mattinata, ha visto l’intervento delle forze dell’ordine, che hanno poi cinturato l’area per evitare tensioni. L’edificio, di proprietà della società L’Orologio s.r.l., era stato occupato senza titolo dal settembre 1994. Numerosi i tentativi di rilascio falliti negli anni: dal 2005 oltre cento accessi dell’Ufficiale giudiziario erano andati a vuoto. La vicenda aveva anche portato a una condanna dello Stato: la Corte d’Appello di Milano aveva riconosciuto alla società proprietaria un risarcimento di 3,3 milioni di euro, a carico del Ministero dell’Interno, per il ritardo nell’esecuzione dello sgombero.

Le reazioni del governo

L’esecutivo rivendica l’operazione come un atto simbolico. “In uno Stato di diritto non possono esistere zone franche o aree sottratte alla legalità. Le occupazioni abusive sono un danno per la sicurezza e per i cittadini”, ha scritto su X Giorgia Meloni. Sulla stessa linea il Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, che parla della “fine di una lunga stagione di illegalità”, ricordando come dall’inizio della legislatura siano stati sgomberati “quasi 4.000 immobili”.
Il leader della Lega Matteo Salvini ha commentato: “Decenni di illegalità tollerata dalla sinistra: ora finalmente si cambia. La legge è uguale per tutti: afuera”.
Messaggi di soddisfazione sono arrivati anche da Forza Italia e Fratelli d’Italia, con esponenti come Maurizio Gasparri, Riccardo De Corato, Letizia Moratti e Marco Osnato che hanno parlato di “giorno storico” e “ripristino della legalità”.

La posizione della Regione e del Comune

Il Presidente della Lombardia Attilio Fontana ha ringraziato le forze dell’ordine, augurandosi che lo sgombero abbia “effetto definitivo”. Più cauto il Sindaco di Milano Giuseppe Sala, che ha fatto sapere di essere stato informato solo in mattinata dal prefetto. “L’intervento era previsto per il 9 settembre. Stavamo portando avanti un confronto con i responsabili del Leoncavallo per una soluzione legale. Ritengo che il centro rivesta un valore storico e sociale per la città: deve poter continuare a produrre cultura, ma nel rispetto della legalità”.

Le proteste delle opposizioni

Dal fronte progressista sono arrivate dure critiche. Per Marco Grimaldi (Avs) il Leoncavallo è stato “un presidio culturale, politico e umano” e lo sgombero rappresenta “un atto di violenza immobiliare”. Il Segretario di +Europa Riccardo Magi ha definito l’operazione “propaganda securitaria”, accusando il governo di tollerare al contrario l’occupazione di “Casapound” a Roma.
Anche Nicola Fratoianni (Avs) ha parlato di “sgombero ideologico”, ricordando che lo stesso Salvini negli anni ’90 aveva difeso il Leoncavallo in consiglio comunale.
Per il M5S, l’Eurodeputato Gaetano Pedullà ha denunciato “una decisione che ha introdotto tensione in città, quando era già fissata una data di rilascio concordata”.

Un’operazione simbolica

Al termine delle operazioni, attorno all’area di via Watteau si sono radunati sostenitori e attivisti, in gran parte pacificamente. Tra loro le storiche ʼmamme del Leoncavalloʼ, il Consigliere comunale Carlo Monguzzi e l’ex esponente della sinistra Basilio Rizzo.

Lascia un commento

Your email address will not be published.

Questo modulo raccoglie il tuo nome, la tua email e il tuo messaggio in modo da permetterci di tenere traccia dei commenti sul nostro sito. Per inviare il tuo commento, accetta il trattamento dei dati personali mettendo una spunta nel apposito checkbox sotto:

Potrebbero interessarti

Meloni si candida alle Europee: “Sarò capolista ovunque”

“Ho deciso di scendere in campo per guidare Fratelli d’Italia…

Meloni: “Governo forte coeso e di qualità”

Quanto peseranno sul nuovo Governo i contrasti interni che agitano…