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L’addio di Militello a Pippo Baudo

Funerali nel Santuario di Santa Maria della Stella, tra autorità, volti dello spettacolo e cittadini comuni per salutare il Re della televisione italiana
giovedì, 21 Agosto 2025
3 minuti di lettura

Ieri Militello in Val di Catania ha dato l’addio a Pippo Baudo, scomparso il 16 agosto a 89 anni. I funerali si sono svolti nel Santuario di Santa Maria della Stella, la chiesa barocca che domina la piazza principale del paese. La cerimonia, trasmessa in diretta televisiva, ha visto una partecipazione straordinaria di cittadini, autorità e personaggi dello spettacolo, giunti per rendere omaggio a colui che per decenni è stato considerato il volto più popolare della televisione italiana.

La camera ardente e la folla in piazza

Fin dalla mattina, la camera ardente è stata aperta ai cittadini, permettendo a centinaia di persone di sfilare davanti al feretro. In tanti hanno lasciato un fiore o un segno di riconoscenza. Nel pomeriggio la piazza antistante la chiesa si è riempita fino a traboccare, tanto che è stato necessario installare un maxischermo per consentire a chi non riusciva ad entrare di seguire la funzione. La bara è stata accolta da lunghi applausi, un gesto che in Italia accompagna spesso i funerali delle figure amate dal pubblico.

Le parole del figlio Alessandro

Tra i presenti c’era Alessandro Baudo, figlio del conduttore, arrivato dall’Australia per dare l’ultimo saluto al padre. «Sarò in chiesa a salutare mio padre, nella sua Militello. Un luogo speciale a cui è sempre stato legato da un affetto profondo e sincero», ha dichiarato. Alessandro ha ricordato le visite in Sicilia durante l’infanzia del figlio Sean e ha espresso il rammarico per il fatto che il padre non abbia potuto conoscere i suoi ultimi nipoti.

Il ricordo delle istituzioni

Anche le istituzioni hanno voluto rendere omaggio. A Catania, impossibilitata a esporre bandiere a mezz’asta nel palazzo municipale a causa di lavori, l’amministrazione comunale le ha collocate a Palazzo dei Chierici, in piazza Duomo. Il sindaco di Militello, Giovanni Burtone, ha sottolineato come Baudo parlasse del Sud «con la schiena dritta e la testa alta», senza inseguire divismo ma con sobrietà e riservatezza.

Politici e artisti presenti alla cerimonia

Alla funzione hanno partecipato il presidente del Senato Ignazio La Russa, il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani e il ministro Adolfo Urso. Tra i volti noti dello spettacolo c’erano Lorella Cuccarini, Al Bano e Michele Guardì. Quest’ultimo ha ricordato come Baudo avesse sempre puntato sui giovani: «Io sono uno di quelli che lui ha inventato. Il suo testamento morale è il rispetto per il pubblico».

Le parole del vescovo e dell’omelia

Il vescovo di Caltagirone, monsignor Calogero Peri, durante l’omelia ha citato la Bibbia: «I giusti splenderanno come stelle del firmamento». Rivolgendosi al conduttore ha aggiunto: «Ti auguriamo di splendere come una stella non solo tra gli uomini, ma anche nel firmamento di Dio». Un passaggio che ha voluto ricordare come l’eredità di Baudo vada oltre la televisione. Don Giulio Albanese, che lo aveva assistito negli ultimi giorni, ha raccontato che poco prima di morire Baudo aveva ricevuto la comunione e, commosso, aveva pronunciato tre volte la parola “grazie”.

Un protagonista della storia repubblicana

Il sindaco Burtone ha definito Baudo un protagonista della storia repubblicana, spiegando che le sue trasmissioni hanno unito l’Italia diffondendo la lingua e valorizzando le comunità locali. «Non voleva retorica ma dobbiamo dire che aveva talento e ha dato molto al Paese», ha detto, sottolineando il legame indissolubile con Militello, ribadito dalla scelta di celebrare qui i funerali.

La testimonianza di chi ha lavorato con lui

Il sottosegretario alla Cultura Gianmarco Mazzi ha raccontato il proprio legame personale con Baudo. «Quando iniziai a occuparmi del Festival di Sanremo, nel 2004 e nel 2005, andai a chiedergli dei consigli e quello che mi disse mi aiutò molto nel mio percorso», ha spiegato. Ha ricordato Baudo come un grande ideatore, capace non solo di condurre ma anche di costruire e realizzare eventi.

Il feretro verso la cappella di famiglia

Dopo la cerimonia, la bara è stata portata fuori dalla chiesa tra gli applausi della folla e accompagnata dai familiari fino al cimitero comunale, dove è stata tumulata nella cappella di famiglia. Una scelta in linea con il desiderio espresso dal conduttore di riposare accanto ai suoi cari, nella terra che lo aveva visto nascere.

Un addio collettivo

L’arrivo del feretro la sera precedente a Militello era stato già un momento carico di emozione: centinaia di persone lo avevano accolto lungo le strade del paese. Quell’omaggio spontaneo si è ripetuto durante tutta la giornata dei funerali, trasformando l’addio a Pippo Baudo in una manifestazione collettiva di affetto e gratitudine verso una figura che, per oltre mezzo secolo, ha fatto parte della vita quotidiana di milioni di italiani.

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