A tre giorni dal vertice in Alaska tra Donald Trump e Vladimir Putin, la diplomazia internazionale si muove tra pressioni incrociate, timori e aperture.
Ieri, in una riunione straordinaria in videoconferenza dei ministri degli Esteri dell’UE, i leader europei hanno riaffermato il sostegno a Kiev e la contrarietà a qualsiasi accordo che preveda concessioni territoriali senza il consenso ucraino.
Convocata dall’Alta rappresentante Kaja Kallas, la sessione ha puntato a unire il fronte europeo di fronte a un colloquio che, secondo indiscrezioni, potrebbe includere scambi di territori come base per la pace. Restano le posizioni divergenti di Ungheria e Slovacchia, ma il principio condiviso è chiaro: “Nessuna decisione sulla testa di Kiev”.
Nel fine settimana, i consiglieri per la sicurezza nazionale di Stati Uniti ed Europa – tra cui il vicepresidente USA JD Vance e rappresentanti di Italia, Francia, Germania, Polonia e Finlandia – si sono incontrati nel Kent per coordinare le posizioni.
Parallelamente, Volodymyr Zelensky ha parlato con tredici leader europei e con i presidenti di Kazakistan e Azerbaigian, mettendo in guardia sul rischio che Mosca “inganni l’America” e ribadendo: “Le concessioni non fermano un assassino”. Dal Cremlino, Dmitry Medvedev ha accusato gli “euroimbecilli” di sabotare gli sforzi di Washington, mentre la portavoce Maria Zakharova ha bollato come “volantini nazisti” le dichiarazioni comuni europee.
Tajani: “inaccettabili richieste di Mosca”
Antonio Tajani, intervenuto alla riunione UE, ha definito “inaccettabili” le richieste di Mosca, dall’imposizione della lingua russa nei territori occupati alle rivendicazioni territoriali e alla smilitarizzazione dell’Ucraina. Ha avvertito che la sicurezza europea “è a rischio” e ha invocato una presenza dell’UE ai negoziati, con “unità” e “coordinamento con gli alleati americani”.
Trump
Sul fronte americano, Donald Trump intravede la possibilità di un ritorno alla normalità nei rapporti commerciali con la Russia, se Putin “si dedicasse agli affari invece che alla guerra”. Convinto della propria capacità negoziale, ha affermato che “nei primi due minuti” del faccia a faccia capirà se si potrà raggiungere un’intesa: “Perché è quello che faccio. Faccio accordi”. Ha detto di voler ottenere “un cessate il fuoco molto velocemente” e di consultare sia gli europei sia Zelensky, pur ammettendo di essere contrario alla cessione di territori, che però considera probabile in base a informazioni provenienti da Mosca.Macron
Il presidente francese Emmanuel Macron, il premier britannico Keir Starmer e il cancelliere tedesco Friedrich Merz hanno lanciato una videoconferenza della “coalizione dei Volenterosi” per coordinarsi in vista dell’incontro di venerdì.
Altre riunioni, anche con Trump, si terranno il giorno stesso. Mercoledì, Berlino ospiterà un incontro virtuale con Trump, Zelensky, i leader di Germania, Francia, Italia, Polonia, Finlandia e Regno Unito, nonché rappresentanti UE e NATO, per discutere rivendicazioni territoriali, garanzie di sicurezza e nuove misure di pressione su Mosca.
Zelensky
Resta però l’incognita Zelensky: nessun invito formale per l’Alaska, mentre Vance giudica inutile un faccia a faccia diretto Putin–Zelensky prima di quello con Trump. Il 15 agosto, il vertice affronterà anche il futuro del trattato New START sul controllo degli armamenti nucleari e il rischio di nuove tensioni sugli armamenti a medio raggio.
Ue
Sul piano europeo, Donald Tusk ha espresso “timori e speranze”, confidando nelle consultazioni promesse da Washington. Secondo Dmitrij Suslov, consigliere vicino al Cremlino, Putin sarebbe disposto a discutere un cessate il fuoco con richieste ridotte: ritiro ucraino dal Donbass, impegno a non entrare nella NATO, e in seguito demilitarizzazione e riforma costituzionale federale.
Intanto, Bruxelles ha annunciato di aver incassato 1,6 miliardi di euro di profitti dagli asset russi congelati, destinati quasi interamente a Kiev. Sul terreno, la guerra continua: un bombardamento russo ha ucciso sei civili e ferito venti persone alla stazione degli autobus di Zaporižžja, mentre Kiev ha colpito con droni un impianto industriale a oltre 700 km dal confine, in Russia.
Con il 20% del territorio ucraino sotto occupazione e Mosca che rivendica Crimea e quattro regioni annesse, il vertice in Alaska rischia di ridefinire gli equilibri di sicurezza in Europa. Per Kiev e gran parte dell’UE, la priorità resta una pace “giusta e duratura”, non un congelamento del conflitto che premi l’aggressore.