
Dal 1 luglio è tornato l’appuntamento annuale con Artescienza, il Festival che indaga le connessioni tra arte e Intelligenza Artificiale, attraverso concerti, mostre, masterclass, incontri di studio, danza, teatro, videoarte, installazioni e docufilm. L’edizione 2025, organizzata dal Centro Ricerche Musicali e diretto da Michelangelo Lupone, si ispira al pensiero del filosofo francese Jean-Jacques Wunenburger, che ha studiato il legame tra immaginario e razionalità. Il primo è qui concepito come un “pianeta immateriale” che tutti, in ogni epoca e parte del mondo, abitiamo. Un vero e proprio patrimonio da valorizzare e curare. Non si tratta di un mondo irreale e scollegato, al contrario l’immaginario è quel contenitore collettivo cui ogni essere umano attinge attraverso i simboli, il gioco e le arti e che svolge una funzione cognitiva fondamentale, insegnando a comprendere la realtà contemporanea e a creare una visione condivisa, che fonda il senso dei valori collettivi. La vocazione interattiva del Festival costituisce un percorso prezioso, per pubblico, artisti e in particolare per i giovani, di partecipazione a un processo collettivo di creazione di un immaginario intorno alla musica immerso nella società in cui viviamo.

L’Intelligenza Artificiale occupa uno spazio sempre più ampio nel processo artistico e il Festival mostra le performance di alcuni tra i più grandi artisti impegnati in questa ricerca, come Artemi-Maria Gioti, fra le più accreditate ricercatrici nel campo di questa nuova tecnologia applicata alla musica e che il 2 luglio terrà un seminario sul tema. Compositrice di origine greca, la Gioti è docente di “New Media and Digital Technologies for Music” presso l’University of Music “Carl Maria von Weber” di Dresda e ricercatrice in “Music and AI” presso l’University College London (UCL), dove lavora al progetto ERC MusAI. Il suo lavoro è stato insignito del Premio Giga-Hertz Production Award (ZKM, Karlsruhe) e della menzione d’onore Prix Ars Electronica 2023.

Dopo il seminario, all’Auditorium del Goethe-Institut Rom, il concerto con Charen De Carolis al pianoforte e Alice Cortegiani al clarinetto basso vede l’esecuzione di alcuni recenti lavori della Gioti -Bias II per pianoforte e sistema musicale interattivo (2022) e Bias per clarinetto e sistema musicale interattivo (2020). Durante le interazioni con diversi pianisti, il sistema musicale computerizzato ha raccolto dati relativi al modo in cui due interpreti hanno eseguito un brano. Una Rete Neurale Ricorrente (RNN) addestrata su questi dati ha previsto come l’esecuzione potrebbe continuare e ha riprodotto il materiale sonoro in base alle sue previsioni
“Il Festival – spiega il direttore artistico Michelangelo Lupone – pone l’attenzione sulle opere musicali, di danza e sulle installazioni artistiche che tracciano i confini o le relazioni tra l’immaginario e il concreto, tra il virtuale e il reale, cercando d’indurre alla più ampia riflessione possibile intorno all’attualità dei temi ecologici, del rapporto dell’uomo con la natura e le tecnologie, delle macroscopiche contraddizioni e derive della società dei consumi”.

Due i compositori musicali di riferimento: Luciano Berio e Giacinto Scelsi, grandi figure del Novecento. Basterebbe il nome del compositore Giacinto Scelsi per chiamare a raccolta l’attenzione del pubblico intorno al Festival, per la sua grandezza quantunque raramente eseguito, seppur emblema del potere psichico della musica, tanto da essere scelto da Martin Scorsese per la colonna sonora di “Shutter island”.
Il programma degli appuntamenti di Artescienza, dal 1° luglio al 25 settembre, si svolgerà per lo più a Roma fra il Goethe-Institut Rom, il MUSA – Museo degli strumenti musicali dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, il Teatro Spazio Rossellini, il Liceo Visconti e in diverse altre città italiane, quali Piacenza, Trieste, Rieti e Latina con alcuni eventi extra.