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Medioriente, Meloni: “Serve un tavolo negoziale”. L’Italia spinge per la via diplomatica

domenica, 22 Giugno 2025
1 minuto di lettura

Di fronte all’aggravarsi della crisi in Medioriente, con il drammatico crescendo delle ostilità tra Iran, Israele e Stati Uniti, il governo italiano corre ai ripari. Nelle prime ore della mattinata Giorgia Meloni ha convocato e presieduto una riunione d’urgenza in videoconferenza con i ministri coinvolti, il Sottosegretario Alfredo Mantovano e i vertici dell’intelligence. A renderlo noto è lo stesso Premier, con un messaggio pubblicato su X: “Ho convocato d’urgenza e presieduto questa mattina una conferenza telefonica tra componenti del governo e vertici dell’intelligence. La crisi è al centro dell’attenzione dell’esecutivo in tutti i suoi risvolti, dalla situazione dei connazionali nella regione, con cui la Farnesina è in costante contatto, agli effetti economici e di sicurezza. L’Italia continuerà a impegnarsi per portare al tavolo negoziale le parti”. Palazzo Chigi ribadisce così il ruolo attivo del nostro Paese nel cercare una via d’uscita negoziale, evitando un’ulteriore escalation in una regione già fortemente destabilizzata. Le fonti riferiscono che il Presidente del Consiglio segue “con la massima attenzione” gli sviluppi sul fronte iraniano, in costante contatto con la Farnesina e con le strutture preposte alla sicurezza nazionale.
In parallelo, si intensificano i contatti diplomatici. Meloni ha avuto colloqui telefonici con il Primo ministro del Regno Unito, Keir Starmer, e con il Cancelliere tedesco Friedrich Merz, in una fitta rete di consultazioni europee tesa a rafforzare la risposta comune e coordinata dell’Unione europea di fronte all’emergenza.

Contatto anche con Elly Schlein

In un momento delicato come questo, anche il dialogo interno si fa più intenso. Fonti del Nazareno fanno sapere che nella giornata di oggi si è tenuto un lungo colloquio telefonico tra Giorgia Meloni e la Segretaria del Partito democratico Elly Schlein. Un confronto durante il quale è stato condiviso l’impegno per la tutela dei cittadini italiani coinvolti e la necessità di mantenere aperti tutti i canali diplomatici.

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