Il conflitto tra Israele e Hamas entra in una fase di ulteriore escalation. Il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu, in un discorso rivolto ai riservisti dell’esercito, ha annunciato che nei prossimi giorni le forze armate israeliane entreranno nella Striscia di Gaza “con tutte le loro forze” per completare l’operazione militare e “sconfiggere Hamas una volta per tutte”. “Nei prossimi giorni entreremo con tutte le nostre forze per completare l’operazione e sconfiggere Hamas. Non ci sarà nessuna situazione in cui fermeremo la guerra”, ha dichiarato Netanyahu, tracciando una linea netta tra diplomazia e azione militare.
Un annuncio che arriva in un momento di alta tensione ma anche di delicati movimenti diplomatici: è di ieri la notizia della liberazione di Edan Alexander, ostaggio israelo-americano rapito da Hamas durante l’attacco del 7 ottobre 2023. Il suo rilascio è avvenuto dopo una trattativa condotta direttamente tra gli Stati Uniti e Hamas, secondo quanto confermato da fonti ufficiali.
Netanyahu parla con Edan Alexander
Subito dopo la liberazione, il Premier israeliano ha avuto un colloquio telefonico con Edan Alexander, attualmente ricoverato presso l’ospedale Ichilov di Tel Aviv. L’ufficio del Primo Ministro ha diffuso la notizia come segno del “costante impegno per il ritorno di tutti gli ostaggi”, ma la narrazione israeliana si scontra con quella fornita da Hamas. Secondo il movimento islamista palestinese, infatti, la liberazione dell’ostaggio è stata resa possibile solo grazie ai negoziati condotti con l’amministrazione statunitense, e non in seguito a pressioni o successi militari di Israele. “Il ritorno di Edan Alexander conferma che una seria negoziazione e un accordo sugli ostaggi sono la strada per restituire i prigionieri e fermare la guerra”, ha dichiarato Hamas in un comunicato diffuso ieri sera.
Nel testo, Hamas accusa apertamente Netanyahu di ingannare il proprio popolo: “Non è stato in grado di riportare gli ostaggi con la forza delle armi. La strada militare ha fallito. La prova è nei fatti”.