Durante il convegno “Il sistema welfare italiano: sostenibilità della spesa e sicurezza sociale”, Antonio Di Matteo, componente del Consiglio di Amministrazione dell’INPS, ha evidenziato l’importanza del welfare come asset strategico per la crescita del Paese. Di Matteo ha dichiarato: «Il welfare non è una voce da ridurre, ma un elemento da governare per sostenere la competitività nazionale». In questo contesto, ha sottolineato il ruolo cruciale dell’INPS nel fungere da “piattaforma data-driven”, capace di anticipare i bisogni sociali e guidare politiche pubbliche basate su evidenze. Con oltre 450 miliardi di euro di uscite annue, rappresentanti il 27% del PIL, l’Istituto si configura come un osservatorio privilegiato sullo stato sociale italiano.
Di Matteo ha inoltre affermato che il compito dell’INPS va oltre la semplice erogazione di prestazioni; l’ente deve accompagnare le transizioni economiche e demografiche attraverso servizi che promuovano fiducia, produttività e coesione sociale. “Il welfare non è l’eredità del Novecento, ma una leva moderna di competitività sistemica,” ha proseguito, suggerendo che l’investimento in salute, istruzione, lavoro e inclusione è fondamentale per il futuro del Paese. Sottolineando i dati OCSE, ha evidenziato come le nazioni con alti livelli di protezione sociale, tra cui Francia, Austria e Finlandia, raggiungano risultati superiori in termini di innovazione e occupazione.
«Anche la disabilità e l’occupazione femminile devono essere affrontate con strumenti abilitanti», ha concluso Di Matteo, affermando che l’INPS può diventare il motore di una nuova stagione del welfare generativo.