martedì, 22 Aprile, 2025
Attualità

Il lutto de la Discussione per un Pontefice che ha servito gli ultimi, la pace e la difesa del creato

L’addio a Papa Francesco

La morte di Papa Francesco ha suscitato in tutti noi un moto di autentica costernazione. Un sentimento di profonda emozione e lutto per tutto ciò che in questi anni di Papato ha realizzato in modo nitido ed evangelicamente illuminante.
La notizia data dal cardinale Farrell: “Alle ore 7:35 di questa mattina il Vescovo di Roma, Francesco, è tornato alla casa del Padre”, è giunta improvvisa in redazione con quel carico di stupore e di amarezza che ha coinvolto non solo i credenti, i fedeli, la Chiesa, ma l’intero Pianeta. In ogni cuore ha suscitato quella tristezza intensa per la perdita non solo di un Papa ma possiamo dirlo di un amico fraterno.

Gli Angelus e la giustizia sociale

Come giornale La Discussione ha seguito e con attenzione e partecipazione ogni atto del suo pontificato. Gli Angelus domenicali, così come i suoi accorati appelli per la Pace, la cura dell’Ambiente con l’Enciclica “Laudato Si”, il rispetto della persona con “Fratelli tutti”. I suoi interventi per gli ultimi ad iniziare dai carcerati, e per quanti hanno subito ingiustizie.

Ambiente, carceri e speranza

Vogliamo ricordare lo slancio di umile Cristiano che Papa Francesco ha dedicato nel suo pontificato verso la promozione della giustizia sociale, l’inclusione dei più vulnerabili e alla cura dell’ambiente. Il suo impegno vivo e diretto con i numerosi interventi che hanno coinvolto quella “ecologia integrale” contro chi deturpa il pianeta, e quanti sono vittime delle ingiustizie. Lo ricordiamo fin dal suo insediamento, quando Papa Francesco ha posto l’ecologia al centro del suo magistero. Nel 2015, ha pubblicato l’enciclica Laudato si’, in cui ha denunciato il degrado ambientale e invitato a una conversione ecologica globale. Ha sottolineato la necessità di un cambiamento nei modelli di consumo e nella gestione delle risorse naturali, per promuovere uno sviluppo sostenibile e rispettoso della casa comune. Lo abbiamo seguito come giornale in occasione della Conferenza sul clima di Marrakech del 2016, quando come Missionario in terre lontane e povere ha esortato alla cooperazione internazionale per affrontare le sfide ambientali, l’importanza di politiche che tutelino l’ambiente e le generazioni future.

Il rispetto della dignità umana

Un sentimento di partecipazione vivo e diretto l’abbiamo avuto nel sostenere e riferire le sue visite ai detenuti. Quando ha compiuto gesti di profonda umiltà evangelica per il rispetto della dignità di ogni persona, anche di chi ha commesso errori, come la lavanda dei piedi ai carcerati durante la Messa del Giovedì Santo. Non di è soffermato a gesti simbolici, Papa Bergoglio ha denunciato le condizioni disumane in cui versano molte strutture penitenziarie, ha denunciato il sovraffollamento e la mancanza di opportunità di riabilitazione. Abbiamo riportato le sue parole di speranza: “Le carceri non siano luoghi di scarto o di spersonalizzazione”. Ci siamo soffermati in più editoriali sugli atti di clemenza per i detenuti, sottolineato che la giustizia penale non deve essere solo punitiva, ma anche orientata alla speranza e al reinserimento sociale.

La difesa del Creato

Il tema dell’ambiente che come Discussione, e giornale fondato da Alcide De Gasperi, abbiamo con forza sostenuto sottoscrivendo le riflessioni e gli appelli di Papa Francesco in difesa del creato come parte fondamentale della fede cristiana. Il suo impegno nell’enciclica Laudato si’, è stata per noi una particolare missione per l’urgenza di salvaguardare la nostra “Casa comune”. L’idea illuminante di “Prendersi cura del mondo” resta un atto d’amore verso Dio e le sue creature.

Il nostro ricordo

Papa Francesco lo ricordiamo così come un Pontefice che ha saputo parlare a tutti, non solo i leader e ai potenti del Mondo, ma anche e soprattutto agli ultimi. Alle donne vittime di violenze, ai bambini colpiti dalle guerre e carestie, ai migranti, a quanti sono stati sopraffatti dalle ingiustizie e dal destino avversi. Lo ricordiamo come persone e come giornale come un amico fraterno, come un Papa che ha posto la speranza e l’azione concreta al centro della sua fede e Vangelo. Ci mancherà per la sua franchezza, il suo impeto, per il suo impegno non solo di Pontefice ma anche di una persona umile e da cuore nobile in difesa di un Mondo che ha sempre più bisogno di “cura” e di amore.

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