sabato, 19 Aprile, 2025
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Nucleare, secondo round Usa-Iran a Roma: clima costruttivo, ma tensioni su Israele e sanzioni

Si è tenuto a Roma nella giornata di oggi il secondo round colloqui sul nucleare tra le delegazioni dell’Iran e degli USA. Come dichiarato dal portavoce del ministero degli Esteri di Teheran Ismail Baghaei, le due delegazioni si sono confrontate restando in stanze separate, tramite la mediazione del Ministro degli Esteri dell’Oman. L’agenzia di stampa iraniana Tasnim ha riferito su un clima negoziale “costruttivo”. Un terzo round di incontri è previsto nei prossimi giorni. Dopo i primi negoziati avviati a Mascate, capitale dell’Oman, gli USA e l’Iran hanno avuto modo di confrontarsi nuovamente, questa volta presso la sede dell’ambasciata omanita a Roma. Stando alle fonti ufficiali, la delegazione mediorientale è arrivata nella capitale italiana con le migliori intenzioni, mettendo al centro dei negoziati la spinosa questione delle sanzioni internazionali e chiedendo chiarezza agli Stati Uniti, le cui posizioni sono state viste come ambigue durante il primo round di incontri tenutosi il 12 aprile.
Seppur in attesa di iniziare una terza fase, oggi l’Iran ha dichiarato di essere disposto a una riduzione dell’uranio, senza tuttavia rinunciare a uno smantellamento, come avvenuto nei casi della Libia e degli Emirati Arabi Uniti, esempi che la rappresentanza di Khamenei ha espressamente chiesto di tenere fuori dalle discussioni. L’Iran si è infine detto disposto a cooperare “per fugare ogni dubbio sul proprio programma nucleare, ma solo in cambio della revoca effettiva delle sanzioni, con garanzie vincolanti”, come ha dichiarato Baghaei, aggiungendo poi che la posizione di Teheran è “chiara, ferma e non negoziabile”.

Fase delicata

Al centro del dibattito rimane anche la delicata faccenda dello stato d’Israele. Come affermato dallo stesso ministro degli Esteri iraniano Abbas Aragchi: “Israele rappresenta l’unico ostacolo al raggiungimento di un Medioriente libero dalle armi nucleari”. Nonostante le sue parole nette e risolute, Araghchi è stato ricevuto dal ministro degli Esteri Tajani, che lo ha accolto incoraggiandolo “a proseguire nel cammino del negoziato contro l’arma nucleare” come ha poi spiegato su X lo stesso Vicepremier. Un evento simbolico per un’Italia che punta a mantenere un ruolo internazionale di prim’ordine. Come ha infatti detto il Ministro della Difesa Crosetto, la scelta di condurre gli accordi a Roma è un momento di “riconoscimento di un ruolo che l’Italia sta portando avanti in questi anni” e che è quello di “essere saldamente ancorata a una coalizione storica ma di essere in grado di dialogare con ogni Paese del mondo e quindi anche essere luogo che può ospitare incontri per costruire la pace”. L’importanza dell’Italia nello scacchiere internazionale è stata riconosciuta anche da Raphael Grossi, presidente dell’AIEA, oggi presente al fianco di Tajani.

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