Profondamente toccati dalla malattia del Pontefice auguriamo la guarigione. Attenti alle sue parole e riflessioni perché indicano un mondo possibile di bene e di pace
Lo stato di salute di Papa Francesco tiene in grande apprensione non solo i fedeli, la Chiesa, le comunità religiose, ma anche il vasto mondo dei cattolici e degli uomini e le donne di buona volontà. Siamo anche noi profondamente toccati dalle difficoltà fisiche del Pontefice a cui auguriamo un gran bene e un miglioramento delle sue condizioni di salute. Quello che ci piace di Papa Bergoglio è la sua tenacia, la sua fede declinata nella vita reale, dove l’impegno verso il prossimo, la tutela dell’ambiente, il prorompente desiderio di dialogo e pace sono i segni caratteristici di una missione evangelica straordinaria nel voler toccare i cuori e le menti di tutti dal credente al laico.
Santo Padre e l’etica del rispetto
L’impegno profuso verso i bambini, le denunce contro chi viola l’infanzia, il rispetto della persona, l’accorato appello in difesa delle donne contro ogni forma di prevaricazione e violenza. I giovani, l’etica irrinunciabile del lavoro, l’essere responsabili del futuro, dei beni che la vita ci offre, così come la tutela della fragilità degli anziani e delle persone che hanno necessità di cure.
Il Laudato Si’ che ci illumina
Come giornale seguiamo con attenzione e impegno puntuale le parole del Papa, che siano quelle dell’Angelus, o le Udienze, i viaggi apostolici, le riflessioni e le indicazioni intrise di fede e spiritualità, di altruismo, di denuncia contro le storture del mondo.
Abbiamo abbracciato editorialmente tutte le iniziative di Papa Francesco ad iniziare dalla Enciclica Laudato Si’, un accorato e lucido appello alla difesa delle meraviglie del creato, della bellezza della natura, di tutto ciò che vive, respira, si eleva. La denuncia del Pontefice contro il saccheggio delle risorse, contro quanti inquinano e mettono a rischio vite umane. Contro chi deturpa ciò che è santo. Il Laudato Si’ ha ispirato e confermato la nostra linea editoriale che nasce con lo statista Alcide De Gasperi, e dalla lezione Degasperiana che chiama i cittadini alla tutela delle istituzioni libere, degli uomini e le loro idee, del sentirsi partecipi di una comunità solidale e cristiana. Fede, impegno e politica sono un lievito sociale straordinario quanto semplice.
Il seme dell’unità dei Cattolici
In questa “cura della casa comune” siamo sul solco che vuole incentivare l’unità dei Cattolici, il loro impegno sociale e politico che deve e può esprimersi nelle Istituzioni. Tifiamo con il cuore per quei Cattolici che hanno fatto grande il nostro Paese che hanno dato slancio, entusiasmo e anima a una partecipazione corale nei partiti, in particolare nella Democrazia Cristiana. Abbiamo citato De Gasperi perché Il suo merito maggiore è stato di essere riuscito a garantire la liberal-democrazia, una “società aperta” basata sul libero mercato, con una cristallina convinzione cattolica, quella di una politica solidale che chiama i cittadini all’impegno del lavoro nel realizzare un Paese che sappia tutelare gli strati sociali più fragili e indifesi.
Un mondo migliore può esserci
Oggi in Papa Francesco vediamo quel faro di umanesimo concreto che anima e dà sostanza alle grandi idee e speranze che sono presenti nella società. Bisogna che i Cattolici siano protagonisti, seguano con convinzione le parole e le esortazioni di Papa Francesco ad essere presenti ed attivi nel chiedere un mondo pacificato, un mondo che onora i bambini, tutela gli anziani, crea ogni condizione migliore di vita per battere emarginazioni e povertà. Che lotti contro le guerre disumane che generano odio e miseria. Forse una utopia, ma il Santo Padre ci insegna che non bisogna arrendersi. Che “bisogna dire sempre la verità”, c’è tanto lavoro da fare, vogliamo farlo con lui e con tutte le persone che credono nella forza dello spirito, della vita e della politica a servizio delle persone.