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Allarme sicurezza: sostanze tossiche ancora presenti nei giocattoli per bambini

venerdì, 7 Febbraio 2025
1 minuto di lettura

Oggi, numerosi giocattoli destinati ai bambini contengono sostanze chimiche pericolose, tra cui composti persistenti, bioaccumulabili, mobili e tossici. Queste sostanze, classificate come “più dannose” dalla Commissione europea, possono essere anche interferenti endocrini, con effetti negativi sia sull’ambiente che sulla salute umana. Considerando che i bambini tendono a portare i giocattoli alla bocca e a stringerli a sé durante la notte, la loro esposizione a queste sostanze rappresenta un rischio significativo. L’Associazione italiana medici per l’ambiente (Isde Italia) e l’Associazione culturale pediatri (Acp) hanno inviato una lettera ai Ministri della Salute, dell’Economia e delle Finanze, sollecitando un intervento deciso nella negoziazione del nuovo Regolamento europeo sulla sicurezza dei giocattoli. L’obiettivo principale di questa richiesta è l’eliminazione di sostanze pericolose nei giocattoli, con particolare attenzione ai Pfas e ai bisfenoli, noti per i loro effetti dannosi sulla salute infantile.
Recenti studi scientifici hanno confermato la tossicità di Pfas e bisfenoli. Attualmente, sono stati identificati circa 150 bisfenoli preoccupanti, molti dei quali sono stati rilevati nei giocattoli. L’esposizione ai bisfenoli è stata inoltre confermata dall’analisi delle urine dei bambini in tutta Europa. Questi composti possono alterare il sistema endocrino, provocando problemi nello sviluppo, obesità e persino cancro.

Priorità assoluta

Secondo Roberto Romizi, Presidente di Isde Italia, “la protezione della salute infantile deve essere una priorità assoluta. È inaccettabile che ancora oggi nei giocattoli siano presenti sostanze dannose per lo sviluppo dei più piccoli”. Anche Stefania Manetti, Presidente di Acp, sottolinea l’allarme derivante dall’esposizione ai Pfas: “Gli studi mostrano che l’esposizione ai Pfas indebolisce il sistema immunitario e riduce la risposta ai vaccini. Questo è un dato molto preoccupante, perché rende i bambini più vulnerabili alle malattie”.
Le due associazioni hanno chiesto ai ministri italiani di adottare una posizione decisa per la revisione della normativa, includendo le seguenti misure:
divieto dei PFAS nei giocattoli, seguendo l’esempio di alcuni Paesi che hanno già bandito questi composti negli imballaggi alimentari; divieto del gruppo dei bisfenoli, per evitare che le aziende sostituiscano una sostanza tossica con un’altra altrettanto pericolosa; estensione del meccanismo di restrizione delle sostanze chimiche, per coprire tutte le classi di composti dannosi per la salute umana e per l’ambiente; inclusione del principio di precauzione, per garantire che la sicurezza dei bambini sia prioritaria rispetto agli interessi economici delle industrie.

Un impegno per il futuro

Isde e Acp sottolineano l’importanza di una mobilitazione collettiva per spingere le istituzioni a prendere decisioni più coraggiose in tema di sicurezza dei giocattoli: “Proteggere la salute dei bambini significa investire nel futuro. È necessario che l’Italia si faccia portavoce di una posizione chiara e determinata in Europa”, concludono Romizi e Manetti.

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