Milano si conferma al vertice della classifica della qualità della vita 2024, guidando l’indagine annuale di ItaliaOggi e Ital Communications, realizzata in collaborazione con l’Università Sapienza di Roma. Al secondo e terzo posto si piazzano rispettivamente Bolzano e Monza e della Brianza, a dimostrazione della centralità del Centro-Nord nel garantire alti standard di benessere, sviluppo economico e sostenibilità. In coda alla classifica, invece, troviamo Caltanissetta, Reggio Calabria e Agrigento, rappresentando le difficoltà persistenti delle regioni meridionali. Milano si conferma leader indiscusso per il quinto anno consecutivo, grazie a una combinazione di fattori che rendono la città un modello di riferimento. Il capoluogo lombardo eccelle in affari e lavoro, infrastrutture, istruzione e salute, elementi che riflettono la solidità del suo tessuto economico e sociale. Questa posizione di vertice è il risultato di un mix di redditi elevati, servizi di qualità e un’efficace gestione urbana.
Oltre a Milano, spiccano altre città del Nord nella top 5 della qualità della vita: Bolzano, al secondo posto, brilla per la sua sostenibilità ambientale e il benessere sociale; Monza e della Brianza si distingue per l’attenzione alla qualità ambientale; Bologna e Trento, rispettivamente quarta e quinta, dimostrano una solida capacità di coniugare sicurezza, benessere e sviluppo economico.
In coda
Le ultime posizioni della classifica sono occupate da città del Mezzogiorno, con Caltanissetta al 107° posto, seguita da Reggio Calabria e Agrigento. Le province meridionali continuano a soffrire di problemi strutturali come disoccupazione elevata, carenza di infrastrutture, bassi livelli di reddito e sviluppo. Ma non mancano segnali positivi. Caltanissetta, a esempio, ottiene buoni risultati nella dimensione del sistema salute, a dimostrazione delle potenzialità di alcuni settori anche in territori difficili.
Tra i movimenti più evidenti della classifica, spicca il caso di Ferrara, che guadagna ben 21 posizioni, passando dal 48° al 27° posto, grazie ai progressi in ambiente e lavoro. Al contrario, Savona registra una pesante flessione, scivolando di 20 posizioni, dal 43° al 63°, a causa di problematiche legate alla sicurezza e all’occupazione.
I parametri della qualità della vita
L’indagine si basa su 93 indicatori, suddivisi in nove dimensioni chiave che valutano vari aspetti del benessere. Tra questi spiccano: affari e lavoro (Bolzano e Bologna dominano grazie alla bassa disoccupazione e all’alto tasso di innovazione); ambiente (Monza e della Brianza guida per qualità ambientale, mentre in coda troviamo Catania); istruzione e formazione (Bologna si conferma al primo posto, seguita da Trento e Trieste); sistema salute (Isernia e Terni si distinguono per l’eccellenza dei servizi sanitari); turismo e cultura (Bolzano, Rimini e Trieste guidano questa dimensione, mentre Enna chiude la classifica).
Divario Nord-Sud: una questione irrisolta
Lo studio evidenzia come il divario tra Nord e Sud resti una delle principali criticità del Paese. Mentre le città metropolitane e le province del Centro-Nord mostrano una maggiore resilienza agli shock economici e sociali, il Sud continua a registrare ampie sacche di disagio sociale, accentuando la separazione territoriale. Secondo Marino Longoni, condirettore di ItaliaOggi, il divario Nord-Sud è una costante che richiede interventi strutturali: “Vediamo confermata la crescita delle città metropolitane, ma emerge chiaramente la necessità di ridurre le disparità regionali”.
Un quadro per il futuro
L’indagine 2024, giunta alla sua 26ªesima edizione, offre uno strumento prezioso per riflettere sulle sfide e le opportunità delle città italiane. Come sottolinea Attilio Lombardi, founder di Ital Communications: “Questa ricerca rappresenta un passo significativo nell’evoluzione del concetto di qualità della vita, integrando parametri che riflettono le aspirazioni delle comunità moderne”.