venerdì, 22 Novembre, 2024
Cultura

La guerra e Israele

I Romani dicevano” se vis pacem para bellum” ed in effetti si preparavano con impegno ,esercito deriva dal verbo latino exerceo io mi esercito non alla pace ma alla guerra di conquista. Clausewitz nel suo celebre trattato afferma che la guerra è un modo per perseguire obiettivi che la politica non riesce a raggiungere. Anche se le persone sensate preferiscono la pace sembrerebbe che la guerra sia inevitabile. Se guardiamo alla storia d’Europa ,ai conflitti tra Spagna e Francia, tra Francia e Inghilterra, Prussia e Francia ,le guerre hanno sempre tormentato il Vecchio Continente. Anche le due guerre mondiali hanno origini europee. Ma non bisogna arrendersi alla inevitabilità. Ormai da oltre 70 anni una guerra in Europa ( quantomeno in Europa centro occidentale) è impensabile. Perché dunque non si riesce a spegnere l’incendio medio orientale? Colpa forse della costituzione dello stato di Israele? Uno stato palestinese non c’è mai stato e quello ebreo è caduto sotto i colpi di Tito nell’80 dopo Cristo. La rivendicazione di quelle terre perchè assegnate da Dio al popolo ebraico come si legge nella Bibbia non regge. Sarebbe come dire che Giove ha concesso ai Romani il dominio del mondo e quello che è stato preso deve essere restituito. Dopo la caduta dell’Impero Romano quei territori vennero in possesso degli arabi. I cristiani con le crociate vi fondarono gli stati Franco Cristiani ed in seguito il dominio venne esercitato dall’Impero Ottomano. Dopo la Grande Guerra durante il protettorato inglese nell’area si stabilirono numerose persone di religione ebraica provenienti da diversi paesi. La costituzione di una patria per gli israeliti dopo la terribile persecuzione hitleriana apparve come un dovuto risarcimento compiuto senza valutare con attenzione le conseguenze. I vicini di religione mussulmana scatenarono le guerre del 1948, 1956 ,la guerra dei sei giorni e la guerra del Kippur con lo scopo di eliminare questa piccola ma combattiva nazione dalla faccia della terra. Non si deve però tacere quanto gli israeliani hanno fatto in passato contro gli insediamenti palestinesi: interi villaggi sottoposti a pulizia etnica per costringere anche gli altri ad andarsene ed impossessarsi dei loro beni e territori. Diverse risoluzioni dell’ONU che chiedevano il ritorno degli esuli e la restituzioni dei beni sono restate lettera morta e anche oggi in Cisgiordania i coloni compiono azioni riprovevoli. Israele lotta per la vita anche con azioni che potrebbero sembrare eccessive come quelle degli ultimi tempo a Gaza e in Libano E’ l’Iran che muove le sue pedine di sciiti, Hamas , Hezbollah e Yuti alla ricerca di un dominio totale in Medio Oriente. Israele è l’unica democrazia e l’unico alleato che l’Occidente ha in Medio Oriente. Ma se lui è importante per noi ,noi lo siamo di più per lui. Dobbiamo quindi imporre che la diplomazia prevalga. Da una parte convincere o anche costringere Israele che uno stato Palestinese è necessario; dall’altra parte garantirgli una sicurezza che non può derivare da altro che da una limitazione della influenza iraniana nella zona.

Condividi questo articolo:
Sponsor

Articoli correlati

Terrorismo: l’Italia reintroduce i controlli alla frontiera con la Slovenia

Paolo Fruncillo

Il “gioco” della Cina per la pace in Ucraina

Renato Caputo

Putin, l’ora più buia e lo scambio forzato con Prigozhin

Giuseppe Mazzei

Lascia un commento

Questo modulo raccoglie il tuo nome, la tua email e il tuo messaggio in modo da permetterci di tenere traccia dei commenti sul nostro sito. Per inviare il tuo commento, accetta il trattamento dei dati personali mettendo una spunta nel apposito checkbox sotto:
Usando questo form, acconsenti al trattamento dei dati ivi inseriti conformemente alla Privacy Policy de La Discussione.