mercoledì, 25 Settembre, 2024
Energia

Confindustria: “Energia, fondamentale la grande partecipazione delle imprese per ampliare i benefici dell’energy release”

Le imprese italiane che consumano grandi quantità di energia possono finalmente tirare un sospiro di sollievo grazie a una nuova misura chiamata Energy Release, che permette loro di ridurre fino a un terzo i costi energetici per i prossimi tre anni. Inoltre, potranno investire più facilmente in progetti di energia rinnovabile, contribuendo alla transizione verso un futuro più sostenibile. Perché questa iniziativa abbia successo, sarà però fondamentale una partecipazione ampia da parte delle aziende. In Italia, si contano circa 3.800 imprese energivore, ossia quelle che hanno un consumo elevato di energia. Di queste, 400 sono grandi aziende, mentre le altre 3.400 sono di dimensioni medio-piccole. Queste imprese operano in settori molto diversi tra loro, come l’alimentare, il farmaceutico, l’automotive, il chimico, l’industria del vetro, del cemento, del tessile e molti altri comparti. In tutti questi settori, l’energia ha un ruolo cruciale e i costi elevati rischiano di diventare un serio problema per la competitività delle aziende. Il progetto Energy Release, presentato ufficialmente da Confindustria, è stato sviluppato con il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) e il Gestore dei Servizi Energetici (GSE). L’obiettivo principale è quello di fornire energia a prezzi più convenienti alle aziende più esposte ai rincari, in particolare quelle che consumano molta elettricità. La misura è pensata anche per promuovere gli investimenti in energia rinnovabile, aiutando le imprese a produrre autonomamente parte dell’elettricità di cui hanno bisogno.

L’ostacolo

Negli ultimi anni, i costi energetici sono diventati un ostacolo sempre più grande per il settore industriale, soprattutto in Europa. Le imprese che consumano molta energia hanno visto una diminuzione della produzione tra il 10% e il 15% dal 2021, proprio a causa di questi costi. Il confronto con altri Paesi è svantaggioso: “Lo scorso mese, il prezzo dell’elettricità in Italia era di 128,44 €/MWh, il 57% in più rispetto alla Germania, il 41% in più della Spagna e addirittura il 135% in più della Francia”, ha spiegato Aurelio Regina, Delegato del Presidente di Confindustria per l’Energia. Il divario nei prezzi dell’energia rende difficile per le aziende italiane competere sul mercato internazionale. Energy Release offre alle imprese alcuni vantaggi concreti. Tra questi, c’è la possibilità di ottenere, per un periodo di 36 mesi, un’anticipazione del 50% dell’energia che verrà prodotta grazie agli investimenti in impianti rinnovabili, come quelli solari. Inoltre, le aziende avranno priorità nell’accesso alle aree pubbliche, qualora più imprese facessero domanda per installare impianti nello stesso luogo. Si tratta di un’opportunità importante per ridurre la dipendenza dai combustibili fossili e abbassare i costi. Secondo Confindustria, questa misura rappresenta solo un primo passo verso una riforma più ampia del mercato elettrico. L’obiettivo, come spiegato da Regina, è separare il prezzo dell’energia verde da quello dell’energia fossile, seguendo anche quanto indicato nel recente rapporto sulla competitività europea.

Il progetto

Durante la presentazione della misura, sono intervenuti anche il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin, e il Presidente del GSE, Paolo Arrigoni, per spiegare alle aziende come partecipare al progetto e ottenere i benefici previsti. Le regole operative definitive verranno pubblicate a breve, ma il messaggio è chiaro: le aziende devono cogliere questa opportunità per ridurre i costi energetici e diventare più competitive. Anche Antonio Gozzi, Presidente di Federacciai e Special Advisor per l’Autonomia Strategica Europea, ha voluto sottolineare l’importanza di rendere questa misura una parte stabile del sistema energetico italiano. “Questa misura rappresenta una novità importante nella battaglia che il nostro settore combatte da anni per ridurre il divario di prezzo che minaccia la nostra redditività”, ha affermato. Ha inoltre chiesto al governo di lavorare per rendere l’Energy Release una soluzione strutturale, proponendo di estendere il progetto anche ad altre fonti di energia, come quella idroelettrica. Per far sì che questa misura abbia un impatto reale, sarà necessario affrontare alcune sfide pratiche. Tra queste, ci sono le lunghe procedure per ottenere i permessi necessari alla costruzione di impianti di energia rinnovabile e la disponibilità di terreni dove installarli. Alcune normative, come l’articolo 5 del Decreto Legge Agricoltura e il Decreto Ministeriale Aree Idonee, dovranno essere riviste per facilitare la costruzione di impianti di grandi dimensioni, essenziali per supportare la transizione verso un’industria più sostenibile.

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