“Rinnovo il mio appello per uno scambio generale di tutti i prigionieri tra Russia e Ucraina, assicurando la disponibilità della Santa Sede a favorire ogni sforzo a tale riguardo, soprattutto per quelli gravemente feriti e malati”. Dal Palazzo Apostolico in Vaticano il Papa è tornato ieri dopo il Regina Coeli a chiedere con insistenza un cambio di rotta all’interno della guerra in corso alle porte dell’Europa, con l’obiettivo di arrivare quanto prima almeno a una de-escalation. L’attenzione di Francesco è andata soprattutto ai civili vittime collaterali del conflitto e che sono in pratica coloro che pagano il prezzo più alto. Ma Bergoglio ha avuto, come sempre, anche un pensiero per le altre regioni del mondo teatri di altri combattimenti, invitando i fedeli “a pregare per la pace il Palestina, in Israele, in Myanmar”. Finora Russia e Ucraina hanno effettuato oltre 50 scambi di prigionieri dall’inizio della guerra. Si tratta di alcune migliaia di persone che sono state liberate da entrambe le parti. L’ultimo scambio noto risale all’8 febbraio scorso. In quella occasione il presidente ucraino Zelensky indicò in 3.135 gli ucraini liberati.
Tra madri e comunicazione
Non poteva mancare, e non è mancato, un pensiero del Pontefice in occasione della festa della mamma: “A tutte le madri”, le sue parole, “un applauso grande. Pensiamo con riconoscenza a tutte loro e preghiamo per quelle che sono andate in cielo e affidiamole alla protezione di Maria, la nostra Madre celeste”.
Inoltre il Santo Padre, in occasione della Giornata mondiale delle comunicazioni sociali che si è celebrata ieri, ha detto di come l’informazione assuma un ruolo sempre più centrale nella vita quotidiana in un mondo sempre più connesso e interconnesso: solo attraverso il recupero di una “sapienza del cuore possiamo interpretare le istanze del nostro tempo e riscoprire la via per una comunicazione pienamente umana”. Chiaro quindi il richiamo del Vescovo di Roma alla necessità di non limitarsi alla superficie delle informazioni, ma di approfondire il significato e il contesto che le circonda, anche in un’epoca dominata dalla tecnologia e dalla velocità dei mezzi digitali. Il Papa ha quindi espresso il suo profondo apprezzamento per gli operatori della comunicazione “a cui va il nostro grande grazie per il loro lavoro”.
Il Regina Coeli
Nel corso del Regina Coeli, Francesco ha invitato tutti a riflettere sui passaggi fondamentali che Gesù mostra per una vita piena di significato e di amore: annunciare il Vangelo, battezzare, scacciare i demòni, affrontare i serpenti, guarire i malati. Passaggi, ha spiegato Bergoglio, che non sono semplici azioni isolate, ma rappresentano il compiere le opere dell’amore, il donare vita, portare speranza e rispondere al male con il bene. Fondamentale, per il Pontefice, allontanarsi da ogni cattiveria e meschinità, di rispondere al male con la bontà e di farsi vicini a chi soffre: sono i segni tangibili della presenza di Dio nella nostra vita e della nostra adesione al suo messaggio di amore e di misericordia.