A due mesi dalla chiusura del mercato tutelato dell’energia elettrica, numerosi utenti si trovano ancora nel limbo dell’incertezza, con domande irrisolte e informazioni carenti che complicano la transizione al servizio a tutele graduali. È quanto affermano Consumerismo No Profit e Adiconsum Sardegna, associazioni che hanno sollevato le problematiche emerse dall’audizione di Arera in Parlamento dello scorso 24 aprile. Secondo le due associazioni, ben 28 milioni di utenti domestici potrebbero godere dei vantaggi offerti dal passaggio al servizio tutele graduali, con tariffe più convenienti e condizioni contrattuali più chiare, ma spesso non ne sono neanche consapevoli a causa della mancanza di comunicazione da parte sia di Arera che delle società energetiche.
Arera ha fornito alcuni chiarimenti riguardo al termine del 30 giugno come data ultima per l’invio dell’istanza di rientro nel mercato tutelato, necessaria per il passaggio alle tutele graduali. Ma molte domande rimangono ancora senza risposta, generando confusione tra gli utenti.
Dal 1° luglio
In particolare, sorge il dubbio su cosa accadrà il 1° luglio per coloro che hanno avviato la procedura di passaggio, ma che questa non è ancora stata completata dall’esercente di maggior tutela. Sarà garantita la permanenza alle condizioni tariffarie più convenienti, o si dovranno subire le tariffe più elevate del fornitore del mercato libero? Questa incertezza lascia gli utenti in una posizione di vulnerabilità, esposti al rischio di trovarsi improvvisamente costretti a pagare di più per l’energia elettrica senza alcuna certezza sulle condizioni contrattuali. È quindi fondamentale per le due associazioni che Arera e le società energetiche forniscono chiarezza e trasparenza su questo processo di transizione, garantendo ai consumatori la possibilità di prendere decisioni informate e consapevoli per il proprio futuro energetico.
Gli interrogativi
Consumerismo No Profit e Adiconsum Sardegna pongono quindi una serie di interrogativi fondamentali ad Arera, al governo e al parlamento riguardo alla transizione verso il nuovo scenario energetico. Una delle principali preoccupazioni riguarda la difficoltà per una fetta consistente di utenti, stimati intorno ai 15 milioni, che non possiedono sufficienti competenze informatiche o non hanno accesso a internet. Con la procedura di rientro nel mercato tutelato che richiede l’utilizzo della rete, questi consumatori rischiano di trovarsi esclusi dalla possibilità di esercitare i propri diritti. Si pone dunque l’urgente necessità di garantire che tutti gli utenti abbiano accesso alle informazioni e alle procedure necessarie per prendere decisioni informate sul proprio fornitore di energia.
Inoltre, la complessità della procedura di rientro, aggravata dalla mole di documentazione richiesta da alcuni esercenti della maggior tutela, rappresenta un ostacolo ulteriore per molti consumatori. È essenziale semplificare questo processo e obbligare gli esercenti a facilitare la procedura di rientro, garantendo così una transizione più agevole per tutti gli utenti.
Pressing commerciale
Le associazioni sollevano anche il problema del pressing commerciale da parte degli operatori che gestiscono il servizio a tutele graduali, spingendo i clienti a passare a offerte del mercato libero. Come si intende affrontare questa situazione per proteggere gli interessi degli utenti e prevenire pratiche commerciali scorrette? Infine, con la fine del mercato tutelato, si teme un possibile aumento delle tariffe nel mercato libero. Arera e le istituzioni competenti devono adottare misure preventive per contrastare questo rischio e garantire che i consumatori non siano esposti a aumenti eccessivi dei costi dell’energia.
In risposta a queste preoccupazioni, le associazioni propongono una proroga di tre mesi per il termine di presentazione delle domande per il passaggio al servizio a tutele graduali, al fine di garantire che tutti gli utenti abbiano il tempo necessario per comprendere le nuove regole e procedere con decisione.
un commento
Spero proprio che si arrivi a una mini-proproga. Dopo infiniti rimandi (e c’era tempo per prepararsi) la fine tutela è una bagarre incredibile. Campagna informativa partita il 2 maggio https://www.acquirenteunico.it/sites/default/files/documenti/CS_%20AD_Moles_inizio_campagna.pdf Ostruzionismo degli operatori in tutela per i rientri. Tempi incerti tra richiesta e passaggio. Mercati energetici e offerte sul libero: si naviga a vista. Visite domiciliari – ne ho ricevute già tre! – per farti uscire dalla tutela (no, grazie). Il salvagente “tutele graduali” sconosciuto ai più, e la gente non capisce come rientrarci.
Il mio augurio è che succeda un patatrac del mercato. Tra un anno Eurostat capirà (dati alla mano) che la fine tutela non serviva e l’utente medio finisce per pagare più di prima. Chissà se gli euroburocrati impareranno dalla nostra triste lezione.