ROMA (ITALPRESS) – Circa il 50% della manodopera impiegata nel settore dell’agroalimentare è di origine straniera, anche se i dati ufficiali parlano di immigrati occupati che arrivano a quasi 362.000 alla fine del 2022, e coprono il 31,7% delle giornate di lavoro registrate. E’ quanto emerge dal rapporto sui lavoratori immigrati nell’agroalimentare italiano, commissionato dalla Fai-Cisl e presentato al Cnel. Le principali provenienze nazionali registrate nei dati istituzionali sono tuttora, nell’ordine: Romania, Marocco, India, Albania e Senegal.
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