Nell’insula 10 della Regio IX di Pompei, una delle città più iconiche dell’antica Roma, un’imponente scoperta ha fatto rivivere un pezzo di storia che era rimasto sepolto sotto le ceneri del Vesuvio per quasi due millenni. Un salone da banchetto, dalle eleganti pareti nere adornate con scene mitologiche ispirate alla leggendaria guerra di Troia, è emerso dagli scavi in corso, rivelando una testimonianza tangibile del vivace e sofisticato tenore di vita dell’epoca. Questo sontuoso ambiente è stato recentemente reso accessibile al pubblico, permettendo di ammirare la sua maestosità e di immergersi nella sua atmosfera raffinata. Le pareti sono adornate da affreschi e mosaici, caratterizzati da una qualità artistica straordinaria e da una scelta di soggetti che evocano il tema dominante dell’eroismo e del destino umano.
Mitologia greca
Tra le figure che decorano le pareti, spiccano quelle legate alla mitologia greca, in particolare i personaggi legati alla guerra di Troia. Tra essi, troviamo Elena e Paride, conosciuto anche come ìAlexandros’ secondo un’iscrizione greca presente nel salone, e la tragica figura di Cassandra, figlia di Priamo, in coppia con Apollo. La presenza di Cassandra, nota per il suo dono di preveggenza e per il destino tragico che le impedisce di cambiare il futuro, aggiunge un tocco di mistero e fascino al salone, offrendo spunti di riflessione sulla natura umana e sulle forze che guidano il destino. Il salone misura circa 15 metri di lunghezza per 6 di larghezza e si apre in un cortile che sembra essere un disimpegno di servizio, a cielo aperto, con una lunga scala che porta al primo piano, priva di decorazione. Sotto gli archi della scala è stato riscontrato un enorme cumulo di materiale di cantiere accantonato. Qualcuno aveva disegnato a carboncino sull’intonaco grezzo delle arcate del grande scalone, due coppie di gladiatori e quello che sembra un enorme fallo stilizzato.
Funzione sociale
Le rappresentazioni mitologiche non erano solo un semplice ornamento, ma svolgevano una funzione sociale importante all’interno delle case romane: servivano a intrattenere gli ospiti durante i banchetti e le conversazioni, stimolando dibattiti e riflessioni sull’esistenza umana e sulle vicende degli dei e degli eroi. La scoperta di questo straordinario salone da banchetto è stata accolto con entusiasmo dalle autorità locali e dagli esperti del settore. Il Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, ha sottolineato l’importanza di continuare gli sforzi di tutela e valorizzazione di Pompei, definendola un “unicum mondiale” che continua a sorprendere e ad affascinare con le sue testimonianze del passato.
Il Direttore generale dei Musei, Massimo Osanna, ha elogiato il lavoro della squadra interdisciplinare che ha condotto gli scavi nella Regio IX, sottolineando l’importanza di queste scoperte nel cambiare e arricchire la nostra comprensione di Pompei e della sua storia.
“Le pareti erano nere per evitare che si vedesse il fumo delle lucerne sui muri. Qui ci si riuniva per banchettare dopo il tramonto, la luce tremolante delle lucerne faceva sì che le immagini sembrassero muoversi, specie dopo qualche bicchiere di buon vino campano”, ha detto invece il Direttore del Parco Archeologico di Pompei, Gabriel Zuchtriegel. “Le coppie mitiche erano spunti per parlare del passato e della vita, solo apparentemente di carattere meramente amoroso”.