Un trattore. Ecco il gentile omaggio fatto ieri da una delegazione di agricoltori, presente in piazza San Pietro assieme all’oramai famosa mucca Ercolina 2. E dunque il malcontento del settore agricolo ha fatto capolino anche in Vaticano, seppur con un tono assolutamente pacato e anche giocoso, tanto è vero che gli stessi allevatori, dopo aver munto Ercolina 2, hanno offerto il latte ai fedeli presenti accorsi sotto il Palazzo Apostolico per ascoltare l’Angelus di Francesco, il quale dal balcone ha colto l’occasione per salutarli dopo aver ricevuto una lettera in cui gli agricoltori hanno spiegato il motivo del loro malcontento. “Per noi è davvero fondamentale la vicinanza del Papa in questa nostra lotta. Speriamo che anche il governo ci ascolti”, ha detto un rappresentante della delegazione che inoltre ha fatto sapere che molto probabilmente venerdì ci sarà un incontro al Ministero dell’Agricoltura per parlare della riforma del settore cui si punta per uscire da un periodo di crisi.
Guerra? Sconfitta per tutti
Tornando all’Angelus, ieri Francesco ha lanciato un nuovo appello affinché il mondo non dimentichi i numerosi conflitti che stanno insanguinando molte regioni dell’Africa e di tutto il pianeta, sollecitato l’attenzione sul Sudan e sul Mozambico, oltre a ricordare altre zone come l’Europa, la Palestina e l’Ucraina, dove il fardello della guerra continua a pesare sulle vite di innumerevoli persone. “Non dimentichiamo: la guerra è sempre una sconfitta, sempre”, ha sottolineato il Papa. “Ovunque si combatte, le popolazioni sono esauste. Sono stanche di una contesa che, come sempre, è inutile e inconcludente. E porterà solo morte, solo distruzione e non porterà mai la soluzione del problema”. Il Pontefice ha quindi invitato alla preghiera senza sosta, sottolineando la potenza e l’efficacia di questa pratica spirituale nel promuovere la pace e la riconciliazione.
Tempo di Quaresima
Commentando il Vangelo nella prima domenica di Quaresima, il Santo Padre ha offerto una profonda riflessione sul significato simbolico delle “bestie selvatiche” e degli “angeli” che accompagnavano Gesù durante i suoi quaranta giorni nel deserto, sottolineando il loro riflesso nel deserto interiore dell’anima umana. “Bestie selvatiche” descritte come le tentazioni e le passioni disordinate che possono dividersi nel cuore umano, minacciando di possederlo e sbranarlo. Passioni, ha avvertito il Papa, che includono la bramosia della ricchezza, la vanità del piacere e l’avidità della fama, tutte forze che possono imprigionare l’anima nell’insoddisfazione e nell’inquietudine. Ma la Quaresima, iniziata proprio ieri, offre un’opportunità preziosa per affrontare e combattere queste “bestie”, attraverso la penitenza, la preghiera e la riflessione interiore. Ma non tutto è perduto, poiché Francesco ha anche parlato degli “angeli” che guidano e sostengono durante questo cammino spirituale. “Angeli” che sono strumenti della grazia divina che portano pensieri e sentimenti buoni, infondendo armonia e unificazione nell’anima.