L’energia pulita e illimitata è sempre più vicina. Il reattore sperimentale “Jet” è riuscito a produrre 69,26 megajoule per 5 secondi con 0,2 milligrammi di combustibile. E’ un record del consorzio europeo Eurofusion che “dimostra la capacità di generare energia da fusione in modo affidabile.” L’esperimento avvenuto a ottobre è stato reso noto soltanto nei giorni scorsi e ha superato il record ottenuto dalla stessa macchina nel 2022, con la produzione di 59 megajoule.
Il ruolo italiano
‘Jet’ è il più grande e di maggior successo sperimentato al mondo e fa parte del programma europeo di fusione nucleare. La macchina ha sede nel campus Ukaea a Culham, nel Regno Unito ed è una struttura collettiva, cofinanziata dall’Unione europea, utilizzata dai ricercatori sotto la gestione del consorzio Eurofusion. L’Italia è partner con Enea, il Consiglio nazionale delle ricerche; principalmente tramite l’Istituto per la scienza e tecnologia dei plasmi (Cnr-Istp), il consorzio RFX e alcuni atenei. Agli esperimenti hanno partecipato più di 300 scienziati provenienti da tutti i laboratori di fusione europei, con una forte partecipazione italiana in ruoli chiave di leadership scientifica e organizzativa.
Campagna sperimentale
Il risultato è arrivato nell’ambito di una campagna sperimentale per verificare gli scenari operativi per le future macchine a fusione. Nel settembre 2023, il consorzio Eurofusion ha avviato una sperimentazione nella struttura “Jet” dell’Autorità britannica per l’energia atomica. Si testano dispositivi europei di piccole e medie dimensioni per aprire la strada al progetto internazionale ITER e alle centrali elettriche a fusione. Il record di energia prodotta è equivalente all’energia rilasciata dalla combustione di 2 chilogrammi di carbone. E’ 20 volte la quantità di energia rilasciata in un recente esperimento negli Stati Uniti dove è stato utilizzato un approccio diverso alla fusione per produrre più energia. Il nuovo risultato da parte del team Eurofusion supera i precedenti record mondiali di 59 megajoule (2022) e 22,7 megajoule (1997).
Esulta anche il Regno Unito
Emmanuel Joffrin, di Eurofusion, ha dichiarato: “per me è ancora più interessante del record quello che abbiamo raggiunto in termini di scenari operativi per ITER: non solo abbiamo dimostrato come ammorbidire il calore duro che scorre dal plasma allo scarico, ma abbiamo anche mostrato come possiamo proteggere l’integrità delle pareti delle future macchine. Questa è la prima volta che siamo stati in grado di testare questi scenari in un ambiente deuterio-trizio”. Il ministro britannico per il nucleare e le reti nucleari, Andrew Bowie, ha dichiarato che “siamo più vicini all’energia di fusione che mai grazie al team internazionale di scienziati e ingegneri nell’Oxfordshire. Il lavoro non si ferma qui. Il nostro programma Fusion Futures ha impegnato 650 milioni di sterline per investire in ricerca e strutture, consolidando la posizione del Regno Unito come centro di fusione globale.”