Il prossimo 14 dicembre tutte le attenzioni degli esperti finanziari saranno rivolte alla Banca Centrale Europea (Bce) e alle sue prossime mosse. Tuttavia, nonostante le aspettative di mancati cambiamenti sugli indici di riferimento, uno studio commissionato da Facile.it a mUp Research e Norstat ha rivelato un lato oscuro dell’economia domestica italiana. L’aumento dei tassi di interesse ha messo a dura prova quasi 200.000 famiglie italiane con mutui a tasso variabile, incapaci di saldare una o più rate nell’ultimo anno.
Questo preoccupante dato assume una dimensione ancor più critica considerando l’incremento medio del 65% nelle rate di mutui variabili, tradotto in un aggravio complessivo di oltre 3.100 euro per un finanziamento medio, registrato da gennaio 2022 a oggi. Se gli analisti prevedevano un’inversione di tendenza solo nella seconda metà del 2024, emergono notizie incoraggianti in relazione ai dati positivi sull’inflazione.
Secondo i Futures sull’Euribor aggiornati al 4 dicembre, l’indice potrebbe scendere già da marzo 2024, passando dall’attuale 3,95% al 3,68%, per poi chiudere l’anno al 2,68% a dicembre 2024. Se ciò si verificasse, la rata del mutuo medio potrebbe scendere da 750 euro attuali a 731 euro entro marzo 2024, per poi raggiungere i 660 euro a dicembre 2024.
Le prossime decisioni della Bce saranno fondamentali per migliaia di famiglie italiane, poiché la platea di coloro in difficoltà potrebbe ulteriormente ampliarsi. Secondo l’indagine di Facile.it, quasi la metà di chi ha un mutuo a tasso variabile ha dichiarato di poter affrontare seri problemi di pagamento se le rate rimarranno a lungo su questi livelli. Oltretutto, più di 90.000 famiglie potrebbero trovarsi nell’impossibilità di rimborsare le rate.
Le strategie
Come hanno cercato di far fronte all’aumento delle rate nell’ultimo anno gli italiani? Il 21% dei rispondenti con mutuo a tasso variabile ha dichiarato di aver rinegoziato le condizioni con la propria banca, mentre il 7% ha optato per una surroga. Alcuni hanno scelto di estinguere parzialmente il mutuo (6,4%), e altri hanno allungato la durata del finanziamento (4%). Tuttavia, non tutti sono riusciti a trovare una soluzione. Il 27,9% dei mutuatari con un finanziamento variabile ha dichiarato di aver tentato di rinegoziare senza successo, mentre quasi 1 su 4 (24,3%) ha provato a surrogare il mutuo senza esito positivo.
Gli esperti di Facile.it consigliano di agire tempestivamente, poiché le banche non sono obbligate ad accettare le richieste di rinegoziazione o surroga. Inoltre, sottolineano l’importanza di non arrendersi dopo un eventuale rifiuto, consigliando di cercare alternative presso altri istituti di credito. L’aiuto di un consulente può essere cruciale per individuare la soluzione più adatta alle esigenze individuali.