Vivere nella natura, sì. Ma non alle condizioni della natura. È un po’ questa la morale che se ne ricava da un fatto accaduto nel dipartimento di Cantal, nella regione francese Alvernia-Rodano-Alpi, dove un allevatore dovrà pagare 8.000 euro ai suoi vicini per la puzza di allevamento che hanno dovuto sopportare. Ma il ministro della Giustizia francese ora ha presentato una legge per difendere gli allevatori.
Le vacche puzzano
È stato il verdetto della Corte di Cassazione di Parigi a mettere fine a una guerra di trincea durata una decina di anni tra una coppia di pensionati e un allevatore di bestiame, Nicolas Bardy, “colpevole” di produrre con le sue vacche un odore nauseabondo anche causato da balle di fasciatura depositate nell’aia. La coppia di pensionati si era trasferita in campagna dopo aver lasciato Saint-Etienne nel 2001, mentre l’allevatore era lì da generazioni. I “neo-rurali” contro i “rurali” si erano scontrati anche in una campagna di informazione e nel 2017 quando una petizione rurale raccolse 122mila firme sotto un proclama che cominciava con la seguente frase: “come il gallo canta troppo forte, le campane della chiesa suonano troppo presto, le mucche con il loro odore…” L’allevatore, alla fine, ha deciso di costruire una nuova stalla per le mucche, ma intanto è arrivata la sentenza che lo condanna a pagare per i disturbi “olfattivi e visivi” in aggiunta a oltre 10.000 euro per le spese processuali. Fortunatamente la comunità ha avviato una raccolta fondi per aiutare Bardy e finora sono stati raccolti oltre 11.000 euro.
Centinaia di contenziosi
Il Governo francese, però, sta correndo ai ripari perché dalla pandemia molti hanno deciso di trasferirsi dalle città in campagna, non considerando che la natura prevede anche il canto del gallo, il muggito e gli escrementi delle vacche e quant’altro, così le cause, soprattutto contro gli allevatori sono aumentate. Secondo l’associazione degli allevatori FNSEA, attualmente in Francia sono in corso 480 cause di questo tipo e alcune prevedono risarcimenti elevati, tanto da portare al fallimento le fattorie.
Ci vuole una legge
Il ministro della Giustizia Eric Dupond-Moretti ha annunciato che ora la maggioranza introdurrà un testo di legge per impedire agli agricoltori di sopportare “falsi processi” intentati dai vicini. “È il sogno bucolico che si trasforma in incubo quando canta il gallo di prima mattina”, ha commentato Fnsea, che spinge tutti questi “cittadini” a denunciare gli allevatori.
Neo-rurali contro rurali
L’idea del ministro è che i cittadini che si trasferiscono vicino un’attività agricola e di allevamento già esistenti non possono ricorrere per i rumori, gli odori e gli effetti delle attività. “Nel mondo agricolo” – ha spiegato Dupond-Moretti – “sì, c’è rumore, c’è gente che si alza la mattina presto, parte con il trattore, e che vieta ad altri di dormire. Lo dico con tono giocoso ma queste cose generano tante cause legali che finiscono per intralciare chi lavora.” Il Governo vuole evitare “che chiunque arrivi e voglia rimodellare la campagna a suo piacimento e sulla base di riflessi urbani” non possa intentare cause. “Se non ci piace la campagna, restiamo in città e se andiamo in campagna, ci adattiamo alla campagna che preesiste”, ha insistito il ministro della Giustizia, secondo il quale “è surreale che i tribunali siano ingombrati da controversie che hanno per oggetto il muggito notturno delle mucche!” Ora l’Assemblea nazionale francese discuterà la proposta di legge del ministro della Giustizia che punta a “proteggere chi lavora” e ad alleggerire il carico dei tribunali, riducendo le possibilità di ricorso dei “neo-rurali”.