Il Ministro della Giustizia Carlo Nordio ha delineato una prospettiva chiara e ambiziosa durante un plenum straordinario del Consiglio superiore della magistratura presieduto ieri dal Capo dello Stato Sergio Mattarella a Palazzo Marescialli, evidenziando l’importanza cruciale di rafforzare il rapporto di fiducia della collettività nei confronti della Magistratura, uno dei pilastri dello Stato di diritto: “È questa una delle direttrici essenziali del disegno riformatore portato avanti dal governo”, le sue parole. Dopo le polemiche degli ultimi giorni legate alle dichiarazioni del titolare della Difesa Guido Crosetto contro una parte della stessa magistratura e il rinvio a giudizio del Sottosegretario Andrea Delmastro, Nordio ha tenuto a precisare che la sua presenza alla riunione non è stata solo un omaggio doveroso all’istituzione che lo ha accolto, ma l’occasione per riaffermare uno dei principi costituzionali, quella “leale collaborazione tra il Ministero e il Csm. Un concetto che deve essere inteso in senso forte, come principio che orienta gli attori del sistema ordinamentale verso un raccordo, di pensiero e di azione, per il raggiungimento degli obiettivi comuni. A mio parere, questa collaborazione è la chiave per restituire al Paese una giustizia sempre più vicina ai bisogni della collettività. La massima sinergia tra Consiglio superiore della magistratura e Ministero della Giustizia è augurabile in questo momento, per salvaguardare una puntuale attuazione del Pnrr. Per il capitolo giustizia bisogna continuare con l’abbattimento dell’arretrato e la riduzione del ‘disposition time’ dei processi”.
Magistratura non soggetta al potere esecutivo
Nordio ha poi sottolineato l’assoluta necessità di mantenere l’indipendenza della magistratura e di evitare qualsiasi forma di soggezione al potere esecutivo: “Tutti sanno che a questo mondo non vi è nulla di eterno tranne le parole del Signore, il resto è mutevole, anche la Costituzione. E se un domani quest’ultima dovesse essere modificata, mai e poi mai vi sarebbe una soggezione anche minima del pm al potere esecutivo”, ha assicurato il Ministro, cercando di dissipare eventuali preoccupazioni riguardo a possibili interferenze politiche nella sfera giudiziaria. Ha quindi elogiato il ruolo fondamentale della magistratura nel mantenimento dell’ordine giuridico e nella tutela dei diritti dei cittadini. Ha sottolineato che le riforme proposte mirano a rafforzare il sistema giudiziario, rendendolo più efficiente e trasparente, senza comprometterne l’indipendenza.
Il Ministro della Giustizia ha colto anche l’occasione per annunciare un aumento significativo degli investimenti destinati al comparto giustizia, in un contesto economico comunque difficile: “Il ‘Bilancio di previsione dello Stato’ indica in totale la cifra di oltre 11 miliardi di euro, con un incremento di oltre 150 milioni di euro rispetto alla previsione del 2023”. Il grande obiettivo è migliorare l’efficienza e la modernizzazione del sistema giudiziario: “Degne di nota sono le risorse destinate alla sicurezza delle infrastrutture informatiche, dei sistemi per le intercettazioni e per la cybersicurezza e alla digitalizzazione dell’intero comparto”.