Nel corso degli ultimi cinque mesi l’ex Presidente degli Stati Uniti Barack Obama è intervenuto dietro le quinte per assistere il suo successore, Joe Biden, nell’elaborazione di una strategia di gestione delle questioni legate all’intelligenza artificiale (IA). Questa collaborazione silenziosa tra due leader politici di spicco è culminata in un ordine esecutivo storico, firmato lunedì da Biden, che ha valutato un maggiore controllo governativo sullo sviluppo dell’IA negli Stati Uniti. Il processo di collaborazione tra i due ex leader è iniziato con una telefonata avvenuta a giugno, durante la quale hanno discusso delle opportunità e dei rischi legati all’IA. Entrambi sono uniti a una visione condivisa che mira a massimizzare il potenziale della tecnologia, al tempo stesso mitigando i pericoli e le sfide etiche che essa può presentare.
Supervisione
L’ordine esecutivo firmato da Biden conferisce al governo federale un ruolo più attivo nella supervisione dello sviluppo dell’IA. Il capo dello staff della Casa Bianca, Jeff Zients, ha dichiarato che questa mossa è dettata dalla necessità di adeguarsi alla rapidità con cui la tecnologia si evolve. L’IA è un campo in costante evoluzione e richiede una risposta tempestiva e flessibile da parte del governo per massimizzare i benefici e mitigare i rischi.Entrambi i presidenti concordano sul fatto che l’IA offre promesse straordinarie, ma è anche potenzialmente pericoloso se non adeguatamente regolamentata. La tecnologia può essere utilizzata per il bene comune, ma presenta altresì rischi, tra cui l’automazione dei posti di lavoro, la privacy dei dati e il potenziale uso improprio dell’IA per scopi nefasti. La collaborazione tra Biden e Obama ha coinvolto riunioni Zoom e consultazioni con esperti del settore tecnologico. L’obiettivo è di sviluppare politiche che incoraggino l’innovazione, promuovano la leadership tecnologica degli Stati Uniti e allo stesso tempo affrontano direttamente le sfide etiche e regolatorie associate all’IA.