Ely Karmon è uno studioso israeliano, scienziato politico ed esperto di strategia. Ricercatore senior presso l’Istituto internazionale per l’antiterrorismo, è attualmente docente universitario presso l’Università Reichman, Herzliya, in Israele
L’azione di guerra terroristica di Hamas farà aumentare o diminuire il consenso di questa organizzazione tra i palestinesi?
Non sappiamo ancora quale sarà l’esito dell’operazione israeliana.
Secondo il Governo e tutti gli osservatori strategici e militari, e anche secondo me, il risultato finale della reazione israeliana deve essere la distruzione totale della struttura militare di Hamas. Conseguito questo risultato bisogna permettere all’Autorità Nazionale Palestinese di tornare a controllare Gaza.
Sul piano militare un’operazione di questa portata è molto rischiosa per Israele perchè dovrà invadere Gaza e tenerla sotto controllo un certo tempo.
Non credo che sarà necessario restare a Gaza. Bisogna distruggere Hamas e poi subito lasciare quel territorio. Hamas ha instaurato un potere dittatoriale su Gaza.
Non ci sono state elezioni dal 2006. Quando nel 2013 i cittadini di Gaza tentarono di fare quello che Al Sisi ha fatto in Egitto, cioè liberarsi dei Fratelli Musulmani, sono stati arrestati o uccisi da Hamas.
Ancora oggi la maggioranza dei capi militari di Fatah è in prigione a Gaza.
Esistono responsabilità israeliane nel rafforzamento di Hamas?
Il governo di Netanyahu nel passato e anche il presente governo con i partiti di estrema destra purtroppo ha fatto di tutto per consolidare il potere di Hamas a Gaza e permettere una sorta di annessione lenta della Cisgiordania.
E’ un errore grave e questi partiti lo sanno. Quando Trump ha proposto il piano di pace, Nethanyau ha affermato che l’annessione della Cisgiordania era possibile.
Jared Kushner, uno dei protagonisti del piano di pace che aveva anche condotto le trattative con gli Emirati si è opposto al progetto di Nethanyau. E lo stesso ha fatto Trump. In quel momento fermarono questo progetto di annessione.
Ma la coalizione che si è formata dopo ha ripreso questa idea sbagliata.
Secondo la sua analisi, Israele dopo aver annientato Hamas potrà riprendere il dialogo con l’Arabia Saudita?
Certamente. Il motivo principale delle azioni di Hamas è quello di prendere il controllo dell’Autorità Nazionale Palestinese e sabotare gli accordi con l’Arabia Saudita.
Su quest’ultimo punto converge anche Hezbollah e l’Iran.
C’e un’alleanza strategica tra loro. Hamas è il movimento più attivo e violento dei Fratelli musulmani nella regione. L’Arabia Saudita ha messo fuori gioco i Fratelli Musulmani.
La normalizzazione dei rapporti tra Israele e Ryiad implica anche un accordo strategico tra Stati Uniti e Arabia Saudita per l’avvio di un progetto nucleare sul suolo di questo Paese.
Gli iraniani hanno paura di questo scenario, fanno di tutto per far saltare gli accordi e si servono di Hamas per far fallire la pacificazione nell’area.
Dopo questa terribile aggressione di Hamas, dovrebbe cresce il consenso vero i partiti israeliani che vogliono riprendere il dialogo con l’Autorità Nazionale Palestinese?
Rafforzare Abu Mazen è una scelta necessaria per consentirgli di riprendere il controllo pieno della Cisgiordania e di Gaza. Anche il governo di estrema destra attuale non ha scelta.
Gli americani stanno esercitando forti pressioni in questo senso.