“Morire in fabbrica, nei campi, in qualsiasi luogo di lavoro è uno scandalo inaccettabile per un Paese civile, un fardello insopportabile per le nostre coscienze, soprattutto quando dietro agli incidenti si scopre la mancata o la non corretta applicazione di norme e procedure”. Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha inviato un messaggio di certo forte in occasione della ‘73esima Giornata Nazionale per le Vittime degli Incidenti sul Lavoro’ che si è celebrata ieri a Roma sotto l’egida dell’Anmil. Il Capo dello Stato ha parlato di una progressione di morti e incidenti “intollerabile e dolorosa” che sollecita un’urgente e rigorosa ricognizione sulle condizioni di sicurezza nelle quali si trovano a operare le persone: “La sicurezza non è un costo, né tantomeno un lusso: ma un dovere cui corrisponde un diritto inalienabile di ogni persona. Occorre un impegno corale di istituzioni, aziende, sindacati, impiegati, luoghi di formazione affinché si diffonda ovunque una vera cultura della prevenzione”.
Più formazione e controlli
Il tema della sicurezza è da sempre uno degli argomenti più sentiti dall’‘Associazione fra lavoratori mutilati e invalidi del lavoro’ che ieri dalla Sala della Protomoteca del Campidoglio a Roma ha fatto il punto su una situazione che, purtroppo, fa registrare ancora numeri terribili dal punto di vista numerico delle vittime. Difatti il Presidente dell’Anmil Zoello Forni ha specificato che si continuano a registrare una media di tre morti al giorno e più di duemila infortuni, “come nel 2008, quando venne emanato il Testo Unico sulla sicurezza dei lavoratori”. Sicuramente la strage di Brandizzo, nel torinese, ha riacceso i fari su questaproblematica, ma per Zoello “sotto i nostri occhi si consuma invece quotidianamente una strage silenziosa”. Al convegno ha preso parte anche la Ministra del Lavoro Marina Elvira Calderone, secondo la quale bisogna intervenire sul Testo Unico, affermando della necessità che un ruolo centrale devono averlo la formazione, una rete di controlli più efficace: “A questo scopo l’Ispettorato nazionale per la sicurezza sul lavoro ha assunto 800 nuovi funzionari proprio per questo obiettivo. Istituzioni, parti sociali e associazioni sono tutti responsabili su quanto accade, dobbiamo individuare gli strumenti più idonei in questa lotta contro questiincidenti. Di certo l’impegno del governo c’è”.
Emergenza nazionale
Padrone di casa, il sindaco della Capitale Roberto Gualtieri secondo il quale il tema degli incidenti sul lavoro costituisce una vera e propria emergenza nazionale: “Bisogna investire sulla sicurezza che non deve essere considerata un costo. Mai”. Per il Vicepresidente del Senato Gian Marco Centinaio non bisogna rassegnarsi alle cronache che parlano di uno stillicidio quotidiano di morti: “Pensare che tantissimi lavoratrici e lavoratori non siano tornati a casa solo nei primi sette mesi di quest’anno è per tutti noi motivo di angoscia”. E i numeri come anticipato, effettivamente, fanno davvero capire la gravità della situazione, se si pensa che sono state 657 le vittime di incidenti avvenuti in 8 mesi in Italiamentre nel 2022 sono stati denunciati all’Inail circa 703.400 infortuni sul lavoro, vale a dire 139mila in più rispetto ai 564.400 del 2021, con un incremento del 24,6%. Per il Presidente della Commissione Lavoro della Camera Walter Rizzetto la sicurezza sui luoghi di lavoro “è una priorità, è un obbligo che deve essere attuato e rispettato, non è una scelta. Per prevenire le morti bianche serve aumentare la diffusione della cultura della sicurezza sul lavoro a partire dall’ambiente scolastico”.
La ‘73esima Giornata Nazionale per le Vittime degli Incidenti sul Lavoro’ ha goduto dell’Alto Patronato del Presidente della Repubblica e con il Patrocinio di Rai.