“Sono ore decisive per decine di migliaia di artigiani e di piccole imprese dell’edilizia, dell’impiantistica e dei serramenti”. Nuovo problema, quando la questione appariva quasi risolta, per le piccole imprese artigiane. Secondo quanto risulta alla CNA esiste il rischio che, approfittando del Decreto Milleproroghe in discussione alla Camera, si intervenga nuovamente sullo “sconto in fattura”. “Da tutta Italia, scrive allarmata la Confederazione arrivano alla CNA nazionale i legittimi timori degli artigiani e dei piccoli imprenditori esasperati per il ritorno di un provvedimento che rappresenterebbe per loro un colpo ferale”.
Proprio per evitare che si inneschino delle dinamiche negative e una contrapposizione tra piccole imprese e obiettivi di Governo, la Confederazione sollecita uno stop del provvedimento e nel contempo maggiori incentivi per le attività artigiane. “La CNA se ne fa carico e chiede al Governo e al Parlamento non solo di evitare ulteriori interventi dannosi per artigiani e piccole imprese ma, viceversa, di introdurre misure di sostegno”, ipotesi che finora non hanno travato una sponda nell’area di governo. Se non ci saranno fatti nuovo allora il rapporto tra il mondo produttivo e quello del governo tornerebbe a farsi difficile. “Altrimenti le piccole imprese sopravvissute alla crisi potrebbero non reggere l’impatto di norme punitive e distorsive della concorrenza come, appunto, lo sconto in fattura”, sottolinea la CNA nel manifestare il suo disappunto.
A dicembre, la questione era posta con altri termini, con sfumature diverse. Il Governo aveva proposto per il 2020 una uscita di scena “parziale” dello sconto in fattura dell’ecobonus e sismabonus (art.10 del Dercreto Crescita). L’abrogazione del contestato meccanismo introdotto con il Decreto Crescita a favore dei soggetti beneficiari delle detrazioni spettanti per gli interventi di efficienza energetica e di riduzione del rischio sismico è stato approvato dalla Legge di Bilancio 2020, ma con un’ eccezione. Eccezione che oggi è diventato un nodo per la CNA.
“Lo strumento infatti viene salvato solo per gli interventi di riqualificazione energetica di aree comuni degli edifici condominiali di importo superiore a 200 mila euro”, scrive la Confederazione, “la possibilità di fruire dello sconto in fattura dell’eco e sismabonus rimarrà senza limitazioni per le spese sostenute entro il 31 dicembre 2019”.
“La CNA fin da subito si è battuta per l’abrogazione di tale meccanismo”, ricorda la Confederazione, “nonostante la vigenza del meccanismo sopra la soglia dei 200 mila euro si può dire di essere soddisfatti per l’essere riusciti ad ottenere l’abrogazione dello sconto in fattura per almeno i lavori di importo inferiore ai 200 mila euro. Questo è il positivo risultato del coerente impegno della CNA”, sottolinea l’Associazione degli artigiani, “per garantire i legittimi interessi ed i diritti delle piccole imprese”. Per la CNA comunque è “intollerabile” il principio che una impresa sia chiamata a farsi carico di anticipare un beneficio fiscale erogato dall’amministrazione pubblica e, in pratica, di fare da banca al proprio cliente o ad un altro soggetto.
Per CNA lo sconto in fattura, anche se “limitato” ai lavori superiori ai 200 mila euro continua ad essere uno strumento discriminatorio che penalizza in particolare le vere imprese dell’impiantistica e dei serramenti, è un regalo ingiustificato ai grandi operatori e, come ha riconosciuto in più occasioni l’Autorità Antitrust, altera la concorrenza danneggiando il mercato ed i consumatori.