La Puglia è in vetta alle regioni del Mezzogiorno per quanto riguarda l’innovazione femminile e le startup giovani. Secondo i dati elaborati da InfoCamere per l’Osservatorio sull’imprenditorialità femminile di Unioncamere, a settembre del 2022, le startup innovative gestite da donne in Puglia erano 103, il 5,15% del totale nazionale delle startup femminili (sono in tutto 2mila) e il 14,8% del totale delle startup innovative pugliesi. Rispetto allo stesso mese del 2019, prima della pandemia, le imprese femminili pugliesi sono aumentate del 45,6% (in termini assoluti 47 imprese in più). Una crescita che colloca la Puglia al quinto posto in Italia dopo Lombardia, Lazio, Campania e Toscana.
“Nonostante le enormi difficoltà derivanti da pandemia (i cui effetti, purtroppo, sono ancora decisamente visibili), la crisi energetica, la guerra con le sue conseguenze, i rincari, l’inflazione, le donne pugliesi hanno dimostrato la volontà di fare impresa – ha commentato Raffaella Altamura, presidente di Confesercenti Bari e coordinatrice regionale “Impresa donna” Confesercenti -. Questi dati dimostrano come l’imprenditoria femminile sia un tassello fondamentale all’interno del tessuto economico regionale. Numeri da tenere in grande considerazione, ma anche da consolidare con strumenti idonei. Nonostante le difficoltà, le imprese al femminile si strutturano, crescono e, nel contempo, se ne creano di nuove”.
Anche per la Coldiretti Puglia, le imprese agricole al femminile stanno portando innovazione alle professioni antiche riviste in chiave moderna, dimostrando una capacità di coniugare le sfide del mercato con il rispetto dell’ambiente. La presenza delle donne in agricoltura è cresciuta soprattutto nelle nuove attività di educazione alimentare ed ambientale, ma anche nell’agricoltura di precisione e a basso impatto ambientale. La Coldiretti ha chiesto investimenti seri nelle infrastrutture di supporto alle imprenditrici femminili nelle aree rurali, rendendo fruibili e maggiormente rispondenti alle esigenze delle imprenditrici gli strumenti del PSR e della PAC. In questo modo si potrebbe raggiungere ancora più imprenditrici agricole, donne che spesso insieme ai loro mariti o familiari guidano da anni aziende dinamiche e innovative.
Lo straordinario risultato della Puglia è stato reso possibile anche grazie alla misura TecnoNidi. “Una startup innovativa – ha sottolineato l’assessore allo Sviluppo economico, Alessandro Delli Noci – è un’impresa con altissime potenzialità di crescita perché unisce giovinezza e innovazione in un contesto di altissimo contenuto tecnologico. Per queste ragioni è uno dei punti cardine della politica industriale della Regione Puglia. La costituzione di nuove startup innovative in Puglia è agevolata da TecnoNidi, una misura gestita da Puglia Sviluppo in qualità di organismo intermedio e finanziario regionale. Un strumento, Nidi, che agevola la costituzione di microimprese. prevede aiuti mirati e di maggiore intensità proprio per le iniziative imprenditoriali dei giovani e delle donne. Ad oggi ha movimentato più di 4mila domande per investimenti complessivi che sfiorano i 300 milioni di euro. Questi due strumenti, insieme, hanno generato occupazione per circa 8mila nuove unità. Sono la spia di un dinamismo pugliese e meridionale che non si è arreso alle difficoltà e continua a guardare avanti cogliendo sfide e opportunità”.