È l’Italia tra i primi Paesi a intervenire al vertice del G20 in corso a Bali e il nostro Presidente, unica donna capo di stato presente, sceglie di mettere subito in campo il tema delle grandi sfide globali, a partire dalle conseguenze “devastanti” della guerra in Ucraina – duramente condannata in una nota ufficiale dalla maggior parte dei membri presenti – in ambito economico, energetico e alimentare. “Non si usi l’energia come arma”, ha detto Meloni, che a margine della plenaria ha un fitto carnet di incontri bilaterali, con i presidenti Erdogan (Turchia), Widodo (Indonesia) Modi (India), Trudeau (Canada) e Xi Jinping (Cina), nonostante le posizioni anticinesi della leader di Fratelli d’Italia. Ma sicuramente il più atteso è stato quello con il responsabile della Casa Bianca, Joe Biden, incentrato sulle risposte alle sfide rappresentate da Cina, Russia e clima.
Legami profondi e duraturi
Un lungo colloquio di quasi una ora, nel quale il Presidente del Consiglio italiano ha confermato l’importanza del Patto Transatlantico per affrontare le sfide mondiali pensando alle future generazioni e l’appoggio alla Ucraina, preoccupata soprattutto delle conseguenze della mancata esportazione del grano ucraino per la crisi alimentare ne conseguirebbe. Il premier Giorgia Meloni e il presidente statunitense Joe Biden “hanno ribadito i profondi e duraturi legami tra le nostre Nazioni e il forte interesse a rafforzare ulteriormente il partenariato nei numerosi settori di interesse reciproco”. Al centro dell’Incontro, dunque, “il continuo sostegno all’Ucraina, la stabilità nel Mediterraneo e nell’Indo-pacifico e i rapporti con la Cina”.
“La salute è tutto”, ma senza mai sacrificare la libertà
Alla seconda sessione plenaria “Global Health”, Meloni ha parlato di come l’emergenza da Covid-19 sia stata superata grazie ai vaccini, ma anche di come abbia mostrato “la grande fragilità delle nostre società dinnanzi a crisi sanitarie inaspettate”. “Una situazione di pericolo – ha aggiunto – che abbiamo il dovere di affrontare in modo strutturale, senza mai cedere alla facile tentazione di sacrificare la libertà dei nostri cittadini in nome della tutela della loro salute. Libertà e salute si tengono insieme. Perché certamente, se non si ha la salute a nulla serve la libertà. Ma di contro, cos’è la salute senza libertà?”.
Per il futuro promette che le “pandemie non ci troveranno impreparati”, per questo l’Italia investirà più fondi per contribuire a costruire una “Architettura Globale della Salute”. La Joint Finance-Health Task Force, co-presieduta da Italia e Indonesia, ha varato un apposito Financial Intermediary Fund. “Il Fondo dovrebbe diventare pienamente operativo entro la fine dell’anno – ha annunciato Meloni -. Quindici Paesi donatori e tre charities si sono già impegnati a donare 1,4 miliardi di dollari. L’Italia è il terzo donatore, dopo Stati Uniti e Commissione europea”. Inoltre, la pandemia, ha spiegato Meloni, può aver oscurato altre emergenze alle quali va comunque posto rimedio: “Oggi sono felice di annunciare il nostro nuovo contributo di 185 milioni di euro al Fondo Globale per sconfiggere l’HIV, la tubercolosi e la malaria. E stiamo valutando la possibilità di un ulteriore aumento del nostro contributo”.