Nuovo incontro domani fra il Presidente del Consiglio e i rappresentanti Arcelor Mittal la multinazionale franco – indiana che gestisce gli stabilimenti dell’ex Ilva a cominciare dal siderurgico di Taranto, il più grande di Europa.
L’iniziativa della magistratura milanese e i negoziati riservati, seppure ci sono stati, hanno avuto un primo risultato: quello di indurre gli amministratori del gruppo a sospendere le procedure per lo spegnimento degli altiforni che, se attuata, avrebbe provocato danni disastrosi per una possibile ripresa della produzione.
Un primo risultato che apre la strada ad una composizione della vertenza, per la quale diventa indispensabile il ripristino dello scudo penale e la partecipazione societaria dello stato attraverso la Cassa Depositi e Prestiti insieme a un eventuale compromesso sulla questione degli esuberi di personale: esuberi per i quali si pensa ad una ricollocazione parziale o totale in altre iniziative produttive.
Ogni ulteriore titubanza o riserva sarebbe però incompatibile con il risultato auspicato e per questo appare necessario che il M5s sia capace di circoscrivere e di isolare le frange che ancora si ostinano nel negare il ripristino dello scudo penale che, invece, andrebbe esteso a tutti i processi di adeguamento dei cicli produttivi che presentino pesanti eredità e inadempienze per il profilo della tutela ambientale.
Tuttavia, accanto alla precaria schiarita sul futuro della siderurgia, resta per il governo il peso delle divisioni e dei contrasti interni, come testimoniano i 1500 emendamenti alla manovra finanziaria presentati dagli stessi partiti della maggioranza.
Il più determinato nel richiedere decisioni sostanziali appare è il partito fondato da Renzi: al fine di recuperare risorse per lo sviluppo chiede la soppressione di quota 100 per i regimi pensionistici; richiesta alla quale si oppone il fermo diniego dei pentastellati.
Difronte a questo ginepraio di polemiche, Zingaretti rileva che senza un sentire comune sarà sempre più complicato andare avanti, tenendo anche presente che il centro destra, sta recuperando, una sua coesione.
Una situazione, quindi, che resta difficile e che all’improvviso, dopo le elezioni regionali, potrebbe precipitare verso elezioni anticipate.