In momenti di crisi, di incertezza e di guerra come quello che sta vivendo l’Europa è ancora più importante opporsi con fermezza all’uso politico dell’odio. Promuovere la tolleranza, il rispetto reciproco e l’amore per il prossimo sono i veri ingredienti di una pace duratura, ha detto Mario Draghi nel suo discorso al Tempio italiano di Gerusalemme.
“Da sessant’anni, questo Tempio rappresenta un punto di riferimento religioso, culturale e sociale per gli italiani in Israele. Costruito a Conegliano Veneto nel XVIII secolo, è stato smontato, trasportato e ricostruito a Gerusalemme. Oggi continua a essere – come voi – un pezzo d’Italia in Israele”.
“Lo sviluppo della comunità italiana è direttamente legata ai terribili fatti del Ventennio, in particolare all’introduzione delle leggi razziali nel 1938 – ha proseguito il premier -. Le enormi colpe del nazifascismo e gli orrori della guerra non hanno diminuito l’importanza della diaspora ebraica in Italia – che ancora oggi è ricca di energia, spirito, tradizione. Dal dopoguerra a oggi, i legami tra le nostre comunità si sono rafforzati, in ogni campo. Nella ricerca, tramite la collaborazione universitaria e il lavoro dei singoli – come Giulio Racah, che contribuì in modo significativo a sviluppare la fisica qui in Israele”.
“Nell’economia, grazie alle floride attività imprenditoriali di emigranti italiani in Israele e di israeliani in Italia. Nel campo della cultura, dal cinema alla letteratura, dall’architettura al design. Le istituzioni e la società civili italiane sono da tanti anni attivi nella lotta all’antisemitismo, in ambito nazionale e internazionale – ha sottolineato Draghi -. Il Governo è impegnato a rafforzare la memoria della Shoah e a contrastare le discriminazioni di ogni tipo contro gli ebrei.
Lo facciamo con la Strategia nazionale, coordinata dalla Professoressa Santerini, e con la Commissione straordinaria presieduta dalla Senatrice Segre. Abbiamo adottato la definizione dell’antisemitismo dell’International Holocaust Remembrance Alliance per affrontare pregiudizi e stereotipi – dalle scuole all’amministrazione pubblica. Vogliamo promuovere la conoscenza della cultura ebraica nei musei italiani e coltivare il dialogo tra religioni e fedi per favorire la conoscenza reciproca. Questi sforzi sono essenziali per tutelare la dignità umana, contrastare l’ignoranza, sconfiggere l’indifferenza”.