Un coro di “approvazione e soddisfazione” si innalza da Confcommercio e Confesercenti per l’approvazione in Parlamento dell’emendamento che alza il tetto di spesa in contanti da mille a duemila euro fino al primo
gennaio del 2023.
Evitare restrizioni
“In questa fase”, sottolinea Presidente di Confesercenti Patrizia De Luise, “caratterizzata da una ripresa dei consumi più lenta delle attese, bisogna evitare ulteriori restrizioni alla spesa delle famiglie e di quei pochi turisti tornati nel nostro Paese”.
L’emendamento
Durante l’esame delle modifiche al decreto Milleproroghe nelle commissioni congiunte Bilancio e Affari Costituzionali alla Camera, – contro il parere dell’esecutivo -, è passato l’emendamento che prevede
che il tetto limite sull’utilizzo del contante che dal primo gennaio 2022 era sceso a mille euro torni ora per un anno a duemila euro. La modifica sposta l’entrata in vigore della soglia più bassa al primo gennaio 2023.
Regole chiare
Per la Confesercenti servono regole chiare sia per le imprese e sia per battere evasione ed economia sommersa. “L’obiettivo di contrastare sommerso ed evasione è senz’altro condivisibile”, prosegue De Luise, “ma deve essere raggiunto con controlli efficaci e regole chiare: imporre tetti eccessivamente stringenti all’uso del contante vuol dire scaricare sui cittadini le inefficienze del sistema”.
Serve una soglia Europea
In una nota la Confcommercio sottolinea positivamente l’approvazione, in sede di Commissioni I e V della Camera, della proposta di rinvio al 2023 del divieto di utilizzo del contante per transazioni di importo pari o
superiore a 1.000 euro. “Confcommercio”, evidenzia, “ribadisce l’esigenza che ci si muova in direzione dell’adozione di una condivisa soglia europea e che, parallelamente, si persegua con determinazione l’obiettivo dell’abbattimento dei costi legati ad utilizzo ed accettazione della moneta elettronica da parte di consumatori ed imprese”.