Cassa depositi e prestiti, la cosiddetta “cassaforte di Italia”, cambia strategia, affinando gli strumenti a sua disposizione nel nuovo Piano d’investimenti ‘22-’24 appena approvato dal cda presieduto da Giovanni Gorno Tempini.
Le nuove logiche di operatività che guideranno Cdp nella gestione delle risorse impegnate nel prossimo triennio pari a 65 miliardi (+5%), a sostegno di investimenti attivabili previsti per 128 miliardi (+14%), saranno a due vie: da una parte le partecipazioni considerate strategiche, in cui Cdp manterrà un ruolo di azionista stabile a presidio di infrastrutture o asset rilevanti per il Paese, come nel caso di Tim e Fincantieri; dall’altra gli interventi di scopo, dove l’impegno è finalizzato alla crescita o alla stabilizzazione di imprese in settori chiave, ma con logiche di uscita e di rotazione di capitale, ossia l’operatività si dovrà basare sul principio del crowding-in, la capacità di attrarre risorse da altri investitori.
In campo immobiliare, confermato l’impegno nel settore del turismo e dei social, senior e student housing, con l’obiettivo di creare un forte impatto sul territorio grazie a partnership con Fondazioni di origine bancaria, che potranno riguardare anche progetti di rigenerazione urbana, con particolare attenzione al Sud Italia.
Politiche di finanziamento e investimento più performanti
A dettare le scelte del Piano, gli obiettivi dell’Agenda 2030 dell’Onu per lo Sviluppo sostenibile incrociati con le missioni del Piano nazionale di ripresa e resilienza, per il quale sarà il soggetto attuare di progetti per 3,3 miliardi di euro. Dieci le aree di intervento individuate, in cui Cdp adotterà specifiche politiche di finanziamento e investimento, sulla base di analisi strategiche e di settore, che guideranno ex-ante le decisioni e permetteranno la misurazione ex-post delle ricadute in termini sociali, economici e ambientali. Rafforzata, poi, l’attività di consulenza e di gestione dei fondi pubblici soprattutto a beneficio della P.A. Un terzo pilastro della nuova operatività è legato al ruolo di Cdp come istituto di promozione e sviluppo, che opera attraverso l’offerta di strumenti finanziari a disposizione di imprese e P.A. L’azione di Cdp “dovrà essere – si legge in una nota – addizionale e complementare rispetto alle altre forme di finanziamento disponibili, inclusiva e non divisiva nei confronti del mercato”.
Un centro di eccellenza al servizio del progresso e della competitività
I principi chiave del Piano Strategico saranno, dunque, sostenibilità, sussidiarietà rispetto al mercato; strategie, policy e impatto. Massima attenzione sui ritardi da colmare e best practice internazionali per un approccio maggiormente selettivo. Secondo l’amministratore delegato Scannapieco, “il punto di partenza è l’osservazione delle sfide urgenti che l’Italia ha di fronte a sé. Cassa risponderà indirizzando le risorse verso le priorità italiane, puntando a raggiungere effetti positivi per imprese, pubbliche amministrazioni e famiglie”. “Il nuovo piano – commenta il presidente Giovanni Gorno Tempini – guarda al futuro con grande senso di responsabilità e di consapevolezza delle nostre capacità e dei nostri obiettivi: essere sempre più un volano per lo sviluppo sostenibile del Paese e realizzare un significativo impatto a livello economico, sociale e ambientale”.