Sul Reddito di cittadinanza, Confindustria contrariata dalla scelta del Governo di rifinanziare la misura. A dirlo con toni aspri è il presidente degli industriali Carlo Bonomi “Continuiamo a buttare miliardi pubblici in un momento importante del Paese in misure che non hanno mai funzionato, battaglie di bandierine”. “Nel contrasto alla povertà”, per Bonomi, “non ha funzionato perché non arriva agli incapienti”.
Il nodo dei fondi da assegnare
Per il presidente Confindustria: “Serve un energico taglio contributivo soprattutto per aiutare giovani e donne”. Con un interrogativo. “Dove verranno messi gli otto miliardi di taglio delle tasse? Ancora nessuno
ce lo ha detto. Con queste misure si dà il calcio alla lattina, non si affrontano i problemi”.
Troppa assistenza e poco lavoro
Altro tema su cui Bonomi si mostra critico è il troppo discutere di misure assistenziali e di pensioni e poco di lavoro. “Quota 102, 103, 104, ci veniva raccontato che per ogni pre-pensionato si assumevano tre
persone, e noi chiedevamo ‘ma con chi state parlando?’, perché nel 2019 eravamo già fermi, e nessuno stava pensando di assumere tre persone ogni uscita”, sferza Bonomi che lancia una critica alle politiche del lavoro finora perseguite dai Governi. “Un’altra battaglia di bandierina e non si dà alcuna possibilità ai giovani: 0,4 assunzioni abbiamo avuto”, calcola e polemizza il leader degli industriali che osserva, “Ci sono i lavori usuranti, lavoriamo su quelli, devono essere aggiornati, ma non si vuole lavorare in questo senso. È un ragionamento da fare tutti insieme: per noi l’emergenza è creare più lavoro e non più scivoli per
lasciarlo, ci sono 8 modi per lasciarlo e invece dobbiamo creare posti di lavoro: a giugno si parlava di sblocco licenziamenti, si paventava una strage, 2 milioni di licenziamenti: la realtà è che non troviamo figure professionali, vogliamo assumere, non licenziare. Non si affronta la realtà e i giovani li abbiamo sempre presi a schiaffi”.
Aziende come bancomat
La critica più pesante del presidente degli industriali arriva sulla questione ammortizzatori sociali. Tema in discussione e che sarà al centro di prossime trattative tra forze sociali, sindacali e di categoria con il Governo. La posizione di Confindustria è netta.
“Le aziende versano ogni anno allo Stato 3 miliardi di cassa integrazione, ricevendo prestazioni per 600 milioni, siamo contributori netti per 2,4 miliardi”, sottolinea Bonomi, “Non possiamo essere sempre
bancomat di Stato. Se vogliamo dare la cig a tutti, e siamo convinti, tutti devono contribuire”. Per gli industriali una riforna va fatta, ma occorre “pensare ad un nuovo ammortizzatore di natura assicurativa,
universale ma dove tutti lo pagano”.