Impegni ambiziosi e mobilitazioni eccezionali in un mondo dove le disuguaglianze diventano sempre più profonde. I temi della sfida sono pandemia, migrazioni, povertà e cambiamenti climatici. Di questi problemi planetari e autentici drammi di popolazioni discute il pre-vertice Fao in corso a Roma che precede quello di settembre nella sede delle Nazioni Unite a New York.
Guterres: combattere la fame
“Il pre-vertice in Italia”, esordisce in collegamento il Segretario Generale delle Nazioni Unite António Guterres, durante la cerimonia d’Apertura del Pre-Vertice nella Plenary Hall della sede FAO di Roma, “è momento fondamentale per mobilitare gli impegni ambiziosi di cui abbiamo bisogno per costruire sistemi alimentari sostenibili che funzionino per le popolazioni”. La priorità per Guterres è: “un’azione accelerata possiamo aiutare il mondo a ricostruire meglio dopo il Covid-19”.
Draghi: impegno italiano
Il Governo italiano è protagonista, lo ribadisce il premier Mario Draghi. “La Presidenza italiana del G20 ha individuato le priorità per migliorare la sicurezza alimentare globale. Tra queste, l’impatto negativo dei cambiamenti climatici sarà al centro della Cop26 che l’Italia presiede con il Regno Unito. L’impatto negativo nelle tendenze delle precipitazioni, con la siccità, la desertificazione, aumenteranno esponenzialmente, a meno che non ci adegueremo”, sottolinea Draghi nel suo intervento, “la crisi globale ha spinto milioni di persone al di sotto della soglia di povertà. L’indice dei prezzi delle materie prime agricole registra un incremento del 30 % rispetto al mese di gennaio 2020 ed è prossimo ai livelli massimi degli ultimi otto anni. Di conseguenza, la piaga della malnutrizione si sta diffondendo. La malnutrizione in tutte le sue forme è diventata la causa principale di malattie e di morte”.
L’Italia per la Food coalition
Draghi si sofferma sulla carenza alimentare per molte popolazioni stremate dalle carestie. “Nel 2019, erano circa 690 milioni nel mondo le persone che soffrivano di fame”, calcola Draghi, “la pandemia farà crescere il numero delle persone che soffrono di malnutrizione di 130 milioni, portando il totale a oltre 800 milioni. La crisi sanitaria ha generato una crisi alimentare”.
“La malnutrizione è divenuta la causa principale di morte: la pandemia aumenterà il numero di persone malnutrite di 130 milioni, portando il totale fino a 800 milioni. Abbiamo assunto l’impegno che i vaccini siano disponibili a tutti i paesi e dobbiamo fare altrettanto per garantire l’accesso al cibo: l’Italia ha spinto per la ‘Food Coalition’, composta oggi di 40 paesi, e abbiamo bisogno di più finanziamenti da governi e banche di sviluppo”.
Martina: Covid e disuguaglianze
A dare gli auguri di buon lavoro agli ospiti è il vicedirettore della Fao, Maurizio Martina che pone l’accento sul tema pandemia.
“Solo negli ultimi 12 mesi”, ricorda, “la pandemia non ha fatto altro che scavare ulteriormente il fossato che divide il nord dal sud del mondo”.