Svolta radicale nella strategia globale di sviluppo e tasse alle multinazionali. Decisa una alleanza tra economia e sostenibilità ambientale ed un fisco più equo. Le premesse per arrivare ad una nuova Governance tra sviluppo e ambiente.
ECONOMIA E CLIMA
“Allineare la finanza con la sostenibilità degli obiettivi”, esordisce Visco, “in particolare, abbiamo bisogno di informazioni sicure e tempestive sui rischi e le opportunità legate ai cambiamenti, la gestione del clima e incentivi finanziari tramite strumenti fintech per la finanza sostenibile”.
Franco: accordo storico Sulla stessa lunghezza d’onda il ministro dell’economia, Daniele Franco. “Si tratta di un accordo storico perché stiamo definendo le regole mondiali per le grandi aziende. I pilastri prevedono due norme: una che riguarda uno stanziamento dei profitti delle grandi multinazionali, quelle con fatturato sopra i 20 miliardi di euro, nei Paesi in cui operano le multinazionali; una che riguarda un’aliquota fiscale minima per le società con almeno 750 milioni di euro di fatturato del 15%”.
Franco: accordo storico Sulla stessa lunghezza d’onda il ministro dell’economia, Daniele Franco. “Si tratta di un accordo storico perché stiamo definendo le regole mondiali per le grandi aziende. I pilastri prevedono due norme: una che riguarda uno stanziamento dei profitti delle grandi multinazionali, quelle con fatturato sopra i 20 miliardi di euro, nei Paesi in cui operano le multinazionali; una che riguarda un’aliquota fiscale minima per le società con almeno 750 milioni di euro di fatturato del 15%”.
TASSARE LE MULTINAZIONALI
La novità della scelta dei ministri del G20 sta nel fatto che le multinazionali saranno soggette a nuove regole di tassazione. “Per la prima volta abbiamo strumenti che fissano regole di tassazione”, sottolinea Franco, “che fanno in modo che i loro profitti siano redistribuiti ai paesi in cui queste operano: voglio precisare che la misura include le multinazionali che operano nei settori digitali”, con l’obiettivo di portare, “ad un sistema impositivo più equo e ad un sistema più coordinato”.
ACCETTARE IL COMPORTAMENTO
La scelta dei ministri del G20 dovrà ora essere accettata dai tre Paesi Ue: Ungheria, Estonia e Irlanda, che finora hanno posto un diniego. L’auspicio, del G20 è che i Paesi che finora hanno detto No all’accordo su una riforma della fiscalità internazionale “cambino parere”.
“Tutti i Paesi del G20 hanno trovato un accordo rispetto a questo ambito e la nostra ambizione è quella di raggiungere un accordo tra tutti i Paesi”, ricorda Franco, tuttavia, l’intesa fra i Paesi che “rappresentano oltre 90% del Pil mondiale mette un po’ di pressione su tutti gli altri rispetto alla possibilità di unirsi allo sforzo collettivo. Ogni Paese deve accettare il compromesso”.
“Tutti i Paesi del G20 hanno trovato un accordo rispetto a questo ambito e la nostra ambizione è quella di raggiungere un accordo tra tutti i Paesi”, ricorda Franco, tuttavia, l’intesa fra i Paesi che “rappresentano oltre 90% del Pil mondiale mette un po’ di pressione su tutti gli altri rispetto alla possibilità di unirsi allo sforzo collettivo. Ogni Paese deve accettare il compromesso”.
FINANZA SOSTENIBILE
Sul clima si è raggiunto un nuovo accordo, un patto illustrato dal governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco. “Abbiamo sviluppato una roadmap pluriennale sulla finanza sostenibile”, annuncia Visco, “che contribuirà ad affrontare al meglio sfide rilevanti come quella del cambiamento climatico ma non solo, andando a rafforzare la sostenibilità delle nostre economie”.
ATTENTI ALLE VARIANTI
“La ripresa è caratterizzata da grandi divergenze tra i paesi e rimane a rischio a causa della diffusione di nuove varianti del Covid-19 e alle diverso trend delle vaccinazioni”, osservano i ministri delle Finanze e dei Governatori centrali del G20, “la determinazione a utilizzare tutti gli strumenti disponibili per il tempo necessario per far fronte le conseguenze negative della pandemia”.