domenica, 17 Novembre, 2024
Attualità

Materie prime, rialzo record dei prezzi. La Cna: aumenti sono insopportabili

La ripresa è possibile a condizione che si intervenga sulla spirale di rincari delle materie prime e dei semilavorati. L’aumento dei costi allarma le imprese del settore manifatturiero e in particolare le micro imprese sulle quali l’impatto degli aumenti dei prezzi è più rilevante.

La richiesta arriva dalla Cna dopo i risultati dell’indagine condotta dall’Ufficio Studi della Confederazione nazionale degli artigiani su un campione di circa mille tra micro e piccole imprese.

La fotografia presenta tinte fosche, il 55% subirà una contrazione della redditività (quasi il 70% nella chimica), un’impresa su sei teme rallentamenti dell’attività e una su cinque un calo di ordini e fatturato (24,3% per le micro imprese e 10,9% per quelle con più di 10 addetti). Inoltre i rialzi delle materie prime potrebbero generare spinte inflazionistiche e mortificare la ripresa della domanda con riflessi negativi anche sull’occupazione.

Le micro imprese sono le più esposte e con capacità molto limitate per adottare contromisure. I continui rincari e l’allungamento dei tempi di consegna rischiano di rendere insostenibili i preventivi accettati dalla clientela. Tra le contromisure il 67,8% del campione ha cercato di rinegoziare i preventivi proposti al cliente, quota che sale al 71% tra le imprese con oltre 10 dipendenti e supera l’87% nel settore della chimica.

“Per arginare i rincari un’impresa su tre è alla ricerca di nuovi fornitori”, osserva la Cna, “strategia adottata dal 40% delle imprese dell’elettronica e dal 36,8% della meccanica/automotive. Nel complesso le imprese di minori dimensioni devono scegliere tra la forte contrazione dei margini di profitto e la possibilità di perdere il cliente”.

Il fenomeno dei rincari inoltre ha innescato una serie di difficoltà nel reperire i materiali con una preoccupante dilatazione dei tempi di consegna.

L’indagine si è focalizzata su un paniere di 28 materie prime e beni intermedi. Nei primi 5 mesi dell’anno gli aumenti sono piuttosto differenziati e oscillano dall’11% delle ceramiche al 50,2% del ferro rispetto alla media del 2019.

Ai metalli il primato dei rialzi: i laminati sono saliti del 45%, l’acciaio inox +37,1%, rame +31,4% e l’alluminio sfiora il 30%. Nel segmento del legname si segnalano il rincaro dell’abete pari al 39,4%, pino +32,5%, noce +25,9%.

Rialzi molto consistenti anche nelle plastiche con il polipropilene che supera il 30%, il Pvc segna un +22,8%. I semilavorati per la meccanica mostrano un aumento medio dei prezzi del 25,5% mentre più contenuta la componentistica elettronica che si attesta al 17,2%.

“Le imprese”, ricorda la Confederazione degli artigiani, “valutano con preoccupazione anche l’allungamento dei tempi di consegna dei materiali che in media mostrano una dilatazione di 25 giorni”. Con punte nella componentistica elettronica (40 giorni in più), polipropilene e poliuretano (33 giorni), laminati e reti metalliche 31 giorni. Slittamenti contenuti per coloranti e vernici (11 giorni), adesivi e sigillanti (17 giorni).

Condividi questo articolo:
Sponsor

Articoli correlati

Il Re di Giordania da Meloni, Mattarella e dal Papa. Abdullah II: “Serve un cessate il fuoco permanente”

Stefano Ghionni

Luce + 59%  Evitato il raddoppio. Meloni: “Serve risposta europea. Appello all’unità di tutti i partiti”

Maurizio Piccinino

In ogni Regione un centro rimpatri. Meloni all’Onu: un piano per l’Africa

Antonio Gesualdi

Lascia un commento

Questo modulo raccoglie il tuo nome, la tua email e il tuo messaggio in modo da permetterci di tenere traccia dei commenti sul nostro sito. Per inviare il tuo commento, accetta il trattamento dei dati personali mettendo una spunta nel apposito checkbox sotto:
Usando questo form, acconsenti al trattamento dei dati ivi inseriti conformemente alla Privacy Policy de La Discussione.