Lo scenario più preoccupante è evocato dai sindacati che hanno incontrato i 5S e il Pd. Partiti nella sostanza pronti a votare un’altra proroga in linea con le richieste delle parti sociali che sollecitano di prolungare il blocco “almeno” per la fine ottobre.
Dal primo luglio secondo i calcoli di fonte sindacale, ci saranno un milione di disoccupati in più che si aggiungeranno, ad un altro milione di inoccupati e di giovani che non studiano e non cercano un lavoro.
I SINDACATI: SITUAZIONE DRAMATICA
Maurizio Landini, segretario generale Cgil, è categorico nel sottolineare la necessità della proroga.
“Pensare”, commenta, “che dai primi di luglio in pandemia ancora aperta si possa tranquillamente andare a licenziare e non proteggere ancora il nostro sistema o trovare soluzioni più intelligenti sarebbe un errore grave”.
Vede uno spiraglio nuovo nel dibattito il ministro del Lavoro, Andrea Orlando. “Sono contento che si stia sviluppando una riflessione che individua le criticità, poi discuteremo con quali strumenti affrontarli, ma il fatto che li si riconosca è utile a evitare una discussione ideologica”. Il tema però resta “ideologico”, anzi proprio le contrapposizioni di partiti a sostegno dei sindacati contro la visione di Confindustria che non vede rotture sociali, ridà forza a passate barricate.
CONFINDUSTRIA: NESSUN TRAUMA
A spiegare la posizione degli industriali è Maurizio Stirpe, Vice Presidente di Confindustria che ha una visione per niente catastrofica.
“Non è questa la percezione che abbiamo e non ci sono elementi oggettivi per avallare questa impressione”, osserva Stirpe,
“Penso che l’effetto sull’industria sarà limitato. Piuttosto, le imprese cercano competenze per assumere che non trovano”.
L’INCONTRO CON LETTA
Intanto il confronto è proseguito nel pomeriggio con la delegazione sindacale: i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, Maurizio Landini, Luigi Sbarra, Pierpaolo Bombardieri, ricevuta nella sede Pd al Nazareno, dal segretario Gianni Letta e da una ampia delegazione Dem – i vicesegretari Giuseppe Provenzano e Irene Tinagli, le capogruppo al Senato e alla Camera Simona Malpezzi e Debora Serracchiani, i componenti della segreteria nazionale Marco Meloni e Antonio Misiani – a dimostrazione di come il
Partito democratico torni a marcare il suo ruolo di sinistra.
LUTTO PER EPIFANI
Per Letta e i sindacati inoltre ieri è stata una giornata particolare e “tristissima”, per la sopraggiunta notizia della morte dell’ex segretario Cgil ed ex parlamentare Pd, Guglielmo Epifani, “Alla sua famiglia esprimo il cordoglio di tutti i democratici e di tutte le democratiche” ha detto Enrico Letta, al Nazareno, interrompendo la riunione con Cgil, Cisl e Uil
GIOVANNINI: POSTI CON IL PNRR
Sul blocco dei licenziamenti, infine, per ora il Governo tace. Solo una sortita del ministro Giovannini, che prevede con il Pnrr nuove opportunità. “Verranno create circa 600mila nuove unità lavorative spalmate su 5 anni”. Un calcolo forse reale, ma troppo in là nei tempi, mentre le scelte da fare sono imminenti.