SOSTEGNI AD HOC
è assicurare trattamenti ordinari e straordinari per tutti i lavoratori. Tenendo conto anche delle dinamiche dei diversi settori produttivi. Il ministro del Lavoro, Andrea Orlando, si è impegnato a produrre una prima bozza di articolato per luglio. Rimettere ordine è la parola chiave, superando così gli strumenti emergenziali decisi durante la pandemia. Un punto fermo della riforma degli ammortizzatori sociali sarà il suo senso solidaristico – il nessuno sarà lasciato solo – tanto che la proposta di sostegni progetta un ampliamento degli ammortizzatori a favore dei lavoratori autonomi, dopo l’Iscro, la cassa integrazione per i collaboratori della gestione separata Inps.
Riuscire a dare soddisfazione ai sindacati e agli industriali non sarà facile. In primo luogo i costi della riforma dovranno essere vagliati dal ministero dell’economia. Prevedere sussidi per tutti significa mettere in conto uno sforzo economico di proporzioni notevoli, e per ora nemmeno quantificabili. Per questo il ministro Orlando, attende la legge di Bilancio che dovrà appostare i primi miliardi sul nuovo progetto. Mentre come indicato dal premier Draghi e nelle ultime ore dal governatore della Banca d’Italia Visco, anche l’Europa con il programma Sure di sostegno alla occupazione potrebbe dare un aiuto. Il programma Sure potrebbe essere riformato rendendo l’incentivo non più episodico ma costante per le situazioni di crisi occupazionale.
I sindacati dopo la manifestazione del 28 maggio chiedono tempi stretti. I licenziamenti sono imminenti, le misure emergenziali si stanno esaurendo. La protesta salirà di tono e le avvisaglie ci sono tutte. Come l’insoddisfazione degli industriali che avevano fatto proposte di riforma ma le bozze sono rimaste nel cassetto del Ministero del Lavoro.