Giuseppe L’Abbate, 36 anni, laureato in Informatica, è deputato della Commissione Agricoltura di Montecitorio dal 2013, già Sottosegretario presso il Ministero delle Politiche Agricole del Governo Conte II, dal settembre 2019 al febbraio 2021, e Capo “Area Territorio” per il MoVimento 5 Stelle alla Camera. Con l’Onorevole abbiamo dato vita ad una rubrica a cadenza mensile denominata “Dal Parlamento alla Tavola” in cui verranno illustrate le novità legislative e le nuove opportunità messe in campo dal Mipaaf per le filiere agricole e l’intero comparto agroalimentare nazionale.
PER SALVARE LE API DOBBIAMO SOSTENERE GLI APICOLTORI
Nessuno mette più in dubbio l’importanza delle api per la biodiversità e la sostenibilità della nostra vita sulla Terra, aspetto oramai ampiamente riconosciuto. Il settore apistico nazionale, però, nell’ultimo periodo sta subendo un drammatico crollo dovuto sia ai cambiamenti climatici sia all’attacco dei parassiti come l’Aethina tumida, un coleottero che infesta gli alveari in grado di determinare notevoli danni (dalla distruzione dei favi alla fermentazione del miele sino al collasso della colonia).
Il contrasto alla moria delle api sul territorio nazionale passa necessariamente dal sostegno agli apicoltori, un lavoro che ha visto in prima linea Parlamento e Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali negli ultimi anni.
Dopo aver dato vita, nel 2016, all’anagrafe apistica, obbligando chiunque detenga alveari di farne denuncia e comunicazione di variazione alla banca dati nazionale (BDA), da Sottosegretario al Mipaaf ho riavviato il tavolo apistico, luogo di confronto con le associazioni del settore per pianificare strategie e valutare nuove prospettive e opportunità future per il comparto.
Numerosi sono stati i risultati raggiunti a tutela delle produzioni made in Italy come l’introduzione dell’obbligo dell’indicazione del Paese di origine in etichettatura, le semplificazioni burocratiche per la vendita diretta e il potenziamento dei controlli da parte dell’Icqrf (Ispettorato Repressione Frodi) sul falso miele proveniente dalla Cina.
Sforzi che varrebbero poco senza una adeguata salvaguardia delle api, ottenuta estendendo limitazioni e divieti all’utilizzo di fitofarmaci sulle colture non solo durante il periodo di fioritura ma anche durante la presenza di secrezioni extrafiorali di interesse mellifero così da salvaguardare le produzioni di melata.
Agli impegni sul versante normativo, si sommano gli interventi di tipo economico. Grazie ad un nostro emendamento approvato alla Legge di Bilancio alla Camera, il settore apistico può usufruire di 2 milioni di euro per la realizzazione di tre tipologie di progetti: ricerca e sperimentazione per il miglioramento della produzione (1,05 milioni di euro); composizione di prodotti assicurativi per la gestione sostenibile del rischio nel settore (300mila euro); promozione istituzionale finalizzata alla valorizzazione del miele come alimento naturale, attraverso la divulgazione di conoscenze sulle sue caratteristiche nutrizionali, scientifiche e organolettiche (600mila euro). Assieme ad altri settori, poi, il comparto apistico ha potuto beneficiare dell’esonero contributivo previdenziale e assistenziale relativo al primo semestre 2020, su cui sono stati stanziati 426,1 milioni di euro. Infine, nell’ultima Legge di Bilancio, grazie ad un nostro emendamento sono stati stanziati ulteriori 10 milioni di euro per il Fondo Filiere Minori, che comprende l’apicoltura.
L’importanza delle api, inoltre, è sempre più riconosciuta a livello comunitario tanto da essere l’unico comparto a vedersi aumentare i fondi a disposizione con la nuova PAC, su cui sono in corso di conclusione i triloghi sulla struttura finale: dagli attuali 7 milioni di euro si passerà a circa 14 milioni a disposizione per il settore.
I PROSSIMI IMPEGNI A TUTELA DEL COMPARTO APISTICO
L’impegno continua sin dai provvedimenti relativi al rilancio post-Covid19, come il Decreto legge Sostegni Bis. Alla crisi climatica, infatti, si sono aggiunti i danni provocati dalle gelate e brinate nelle scorse settimane: per questo, presenteremo con il collega Paolo Parentela (M5S) un emendamento per prevedere lo stanziamento di ristori per gli apicoltori danneggiati. Una richiesta emersa dalle stesse associazioni, anche durante l’ultimo tavolo di filiera tenutosi al Mipaaf.
Inoltre, siamo al lavoro per introdurre modifiche normative di semplificazione del settore, per estendere il credito d’imposta per investimenti innovativi (Transizione 4.0) per tutelare le arnie dai furti e dai parassiti nonché per prevedere all’interno del Piano Strategico Nazionale della nuova PAC (Politica Agricola Comune) un eco-schema dedicato agli impollinatori, al fine di garantire il loro ripopolamento, il ripristino della biodiversità nel paesaggio rurale e contribuire ad una maggiore resilienza dei sistemi di produzione.
GIORNATA MONDIALE DELLE API
Si è celebrata il 20 maggio la Giornata Mondiale delle Api a cui abbiamo reso omaggio lanciando le “bombe di semi”. Una iniziativa per riempire il mondo di fiori a tutela delle api e della biodiversità, promossa dalla Comunità Laudato Sì di Accumoli-Amatrice.
I NUMERI DELL’APICOLTURA
Al 31 dicembre 2020, la BDN riporta che in Italia sono presenti ben 68.684 apicoltori di cui 47.957 producono per autoconsumo (69,8%) e 20.727, invece, con partita IVA e producono per il mercato (30,2%). Gli apicoltori italiani detengono in totale 1.412.792 alveari e 220.033 sciami (totale 1.632.825). Il 75,2% degli alveari totali (1.062.774), sono alveari gestiti da apicoltori commerciali che allevano le api per professione. La regione con il più elevato numero di alveari detenuti da apicoltori professionisti è il Piemonte con 165.589 alveari per commercio su 193.502 ovvero l’85%. La grande prevalenza di alveari detenuti da apicoltori con partita iva sottolinea l’elevata professionalità del settore e l’importanza del comparto nel contesto agro-economico.