Stati Uniti, Germania e Regno Unito hanno organizzato una videoconferenza presso l’Onu per discutere sulle azioni da adottare nei confronti della Cina per le repressioni nello Xinjiang a danno della minoranza musulmana degli Uiguri. La Cina protesta: “sono menzogne pure e pregiudizi politici”.
“Nello Xinjiang le persone vengono torturate, le donne vengono sterilizzate con la forza, ci sono rapporti credibili secondo cui molti Uiguri e membri di altre minoranze etniche e religiose – che desiderano solo praticare le liberta’ fondamentali di religione, credo, espressione e movimento – sono costrette a lavorare fino allo sfinimento, fabbricando vestiti e beni per volere dello Stato”, ha affermato l’ambasciatrice americana Linda Thomas-Greenfield .
ACCUSE DI GENOCIDIO
Per Stati Uniti, Canada e Paesi Bassi, non ci sono dubbi, si tratta di un “genocidio”. La Gran Bretagna lo ha ufficializzato con un voto alla Camera dei comuni. Il rapporto della ONG Human Rights Watch (HRW), tra i co-organizzatori della video conferenza, parla di “crimini contro l’umanità” – secondo la definizione stabilita dal trattato che ha istituito la Corte penale internazionale – per il trattamento oppressivo nei confronti degli uiguri e di altre minoranze musulmane.
I DATI DEI RAPPORTI
Pechino è accusata di aver imprigionato più di un milione di uiguri, il principale gruppo etnico dello Xinjiang, mantenendone altri milioni sotto un rigido sistema di sorveglianza e di controlli. “L’obiettivo apparente del governo cinese nella creazione dei campi è la cancellazione della cultura e della religione musulmana turca”, ha aggiunto il rapporto, dove si nominano uiguri, kazaki, kirghisi e altri gruppi nello Xinjiang. Le politiche violano lo Statuto di Roma del 1998 della Corte penale internazionale che afferma che “gli attacchi diffusi o sistematici contro una popolazione civile sono un crimine”. Per questo, HRW ha chiesto ai governi di collaborare per fare pressione sulla Cina affinché modifichi le sue politiche e alle Nazioni Unite di istituire una commissione d’inchiesta per indagare sulle accuse.
LA DIFESA DEI CINESI
I cinesi respingono ogni accusa. Quelli nello Xinjiang sarebbero centri di avviamento professionale e progetti per la riduzione della povertà, la lotta al terrorismo e al separatismo. L’ambasciata cinese a Londra ha risposto che le accuse dei parlamentari britannici sono false: “Un insulto e un affronto al popolo cinese, e una evidente violazione del diritto internazionale”, invitando gli organizzatori ad annullare la videoconferenza per interferenza negli affari interni cinesi.
LE RICHIESTE DI HRW
Il Consiglio dei diritti umani dell’Onu dovrebbe creare una commissione d’inchiesta “C’e’ uno slancio straordinario con governi di tutto il mondo che cercano di ritenere il governo cinese responsabile delle violazioni dei diritti umani – ha detto Kenneth Roth, direttore esecutivo di Hrw.