Sulla riforma delle pensioni si rischia una molteplicità di richieste già prima che se ne inizi a discutere. Con l’uscita di scena di quota 100 – la sperimentazione finirà a fine anno – si profilano indicazioni che ogni categoria, vorrà far valere. Il problema che Quota 100 o la sua revisione in Quota 92 – 30 anni di contributi e 62 d’età – sono diventati ammortizzatori sociali soprattutto quando sarà tolto il blocco dei licenziamenti. Molti lavoratori che hanno superato i 30 anni di attività accarezzano l’idea di poter andare in pensione, ma le possibilità saranno ristrette solo ad alcune categorie con un taglio rilevante sull’assegno per ogni anno anticipato.
Ora a far sentire la sua voce è il Segretario nazionale di Anaepa Confartigianato Edilizia Stefano Bastianoni, che chiede l’inclusione degli imprenditori artigiani tra i lavoratori edili che possono accedere al pensionamento anticipato previsto per le attività usuranti.
La proposta è stata presentata in Commissione lavoro della Camera che sta vagliando la legge in tema di accesso anticipato al pensionamento per i lavoratori delle imprese edili e affini.
“Confartigianato Edilizia apprezza l’inserimento delle lavorazioni edili tra le attività usuranti”, commenta Stefano Bastianoni, “previste dal Decreto legislativo 67/2011, con conseguente diritto per i lavoratori del settore all’accesso al trattamento pensionistico anticipato”. Ma, per Confartigianato, lo stesso diritto va riconosciuto all’artigiano edile il quale, nonostante sia titolare dell’impresa, partecipa in prima persona e direttamente al processo produttivo e alle attività del cantiere ed è quindi esposto, al pari degli altri lavoratori, ai numerosi fattori di rischio che motivano la caratteristica di ‘lavoro usurante’.
Inoltre, il Segretario di Anaepa Confartigianato Edilizia propone, quali requisiti per l’accesso anticipato al pensionamento dei lavoratori edili, la riduzione dell’anzianità contributiva minima a 30 anni (di lavoro effettivo in edilizia) e una età anagrafica modulabile in funzione dell’anzianità contributiva: anzianità contributiva di 30 anni con età minima anagrafica di 61,7 anni. A partire da questi requisiti, ogni 4 anni di contribuzione aggiuntiva propongono di ridurre l’età minima anagrafica: con anzianità contributiva di 34 anni, età minima anagrafica di 60 anni; con anzianità contributiva di 38 anni, età minima anagrafica di 59 anni.
Secondo Bastianoni, inoltre, nella proposta di legge oggetto dell’audizione va fatto riferimento a tutti i contratti collettivi nazionali di lavoro sottoscritti dalle Organizzazioni datoriali comparativamente più rappresentative a livello nazionale e dalle Organizzazioni nazionali dei Sindacati.
Confartigianato Edilizia, per sostenere il pensionamento anticipato dei lavoratori edili dipendenti delle imprese che applicano uno dei contratti nazionali dell’edilizia e beneficiano del Fondo Prepensionamenti istituito dalle parti sociali del settore e gestito dal sistema delle Casse Edili/Edil Casse, chiede che le Casse Edili/Edil Casse siano legittimate a versare, per nome e per conto dei lavoratori interessati e su loro delega, la contribuzione volontaria utile per raggiungere il requisito pensionistico.