ROMA (ITALPRESS) – A febbraio i consumi di energia elettrica in Italia sono risultati sostanzialmente in linea con quelli dello scorso anno, a parità di calendario. Terna, la società che gestisce la rete elettrica di trasmissione nazionale, ha rilevato una domanda elettrica pari a 24,8 miliardi di kWh, inferiore del 3,4% rispetto a febbraio 2020. La variazione deve essere però valutata considerando che nel 2020 febbraio ha avuto 29 giorni, contro i 28 di quest'anno: il dato, destagionalizzato e corretto dagli effetti di calendario e temperatura, si riduce a -0,2%. A livello territoriale, la variazione tendenziale di febbraio 2021 (dati grezzi) è risultata ovunque negativa: -4,2% al Nord, -2,8% al Centro e -1,9% al Sud. Le fonti rinnovabili hanno coperto il 33% della domanda (in linea rispetto a febbraio 2020). Dopo quattro mesi consecutivi di crescita l'indice IMCEI (il campione dei consumi industriali monitorato da Terna), ormai tornato ai valori ante crisi, mostra una leggera flessione tendenziale (a parità di calendario) pari all'1,7% rispetto a febbraio 2020. La domanda elettrica del primo bimestre del 2021 risulta in calo del 2,2% rispetto al corrispondente periodo del 2020. Il dato rettificato, fortemente influenzato dal 2020 bisestile, porta a una variazione nulla. Nel mese di febbraio 2021 la domanda di energia elettrica italiana è stata soddisfatta per l'82,3% con produzione nazionale e per la quota restante (17,7%) dal saldo dell'energia scambiata con l'estero (+8,2% rispetto a febbraio 2020). In dettaglio, la produzione nazionale netta è risultata pari a 20,7 miliardi di kWh. In forte crescita la produzione idrica (+32%), in flessione le altre fonti (eolica -27,6%; fotovoltaica -15,8%; geotermica -7,2%; termica -7,1%). L'indice IMCEI elaborato da Terna – che prende in esame e monitora in maniera diretta i consumi industriali di circa 530 clienti cosiddetti energivori connessi alla rete di trasmissione elettrica nazionale (grandi industrie dei settori 'cemento, calce e gesso', 'siderurgia', 'chimica', 'meccanica', 'mezzi di trasporto', 'alimentari', 'cartaria', 'ceramica e vetraria', 'metalli non ferrosi') – ha fatto registrare una flessione tendenziale dell'1,7% considerando l'effetto calendario. Prosegue la crescita del settore della siderurgia (+3,5%), positivo anche il comparto dei metalli non ferrosi (+9,4%). Il dato complessivo risente dei valori negativi soprattutto della chimica (-14%) e meccanica (-4,6%). Analizzando separatamente i cosiddetti clienti puri (quelli che esclusivamente prelevano dalla rete) e gli autoproduttori, la variazione tendenziale mostra un calo rispettivamente dell'1,3% e dell'11,3%. (ITALPRESS). sat/com 09-Mar-21 12:15