“La fuga di notizie del testo preliminare diretto a Bruxelles ha provocato danni al negoziato con la Ue”. Lo dice il ministro dell’Economia Giovanni Tria in una intervista al Corriere della Sera. “Quel testo – aggiunge Tria – non era definitivo, era una bozza incompleta con varie opzioni aperte. Non era pensata per la pubblicazione, non sarebbe dovuta uscire”. “Non ho idea” su chi e perché lo abbia passato alla stampa, dice il ministro, “ma è un fatto molto grave.
Posso dire che fin da ieri pomeriggio (venerdi’ per chi legge, ndr) abbiamo depositato una denuncia alla Procura della Repubblica e avviato un’indagine interna al ministero. Cercheremo di vederci più chiaro”. “Nessuno ha mai pensato a ridurre le prestazioni sociali”, spiega il ministro “quella frase si riferisce al fatto che almeno per i primi due anni il tiraggio delle due misure chiave del governo – per il reddito di cittadinanza e probabilmente anche sulle pensioni anticipate a quota 100 – sarà inferiore a quanto già messo in bilancio. Sapevamo dall’inizio che sarebbe stato cosi’, le stime sui costi erano ampiamente prudenziali. Dunque in quell’area ci sono più risorse di quanto richiesto dalle domande presentate dai cittadini”.
“Il deficit di quest’anno si prospetta inferiore a quanto noi stessi avessimo preventivato nel Documento di economia e finanza – sottolinea Tria -, proprio perché dall’inizio siamo stati molto cauti nelle stime dei costi del reddito e di quota 100”, “posso dire che il risultato finale del disavanzo sara’ inferiore alle nostre stime del Def e sensibilmente inferiore a quanto previsto dalla Commissione”.