La tematica al centro del webinar promosso dalla Cassa dei ragionieri commercialisti e degli esperti contabili.
“Il futuro delle professioni passa, inevitabilmente, anche per le specializzazioni. Tuttavia è necessario porre un argine alla proliferazione di albi esterni a quelli ordinistici, tenuti in capo ai ministeri e alle altre istituzioni, che rischiano di svuotare la professione del commercialista”. Questa la sfida lanciata da Massimo Miani, presidente del Consiglio Nazionale dei dottori commercialisti e degli esperti contabili, nel corso del webinar “Specializzazioni, nuove opportunità per i commercialisti”, promosso dalla Cassa di previdenza dei ragionieri commercialisti e degli esperti contabili e moderato da Andrea Bongi.
“Mi domando – aggiunge Miani – come sia possibile spiegare a un giovane che, per svolgere l’attività per la quale ha studiato all’Università, ha sostenuto un esame di Stato, si è iscritto all’Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili, deve invece procedere a nuove iscrizioni ad altri albi, pagandone i costi aggiuntivi e non vedendosi nemmeno riconosciuta l’equipollenza tra i percorsi di studio. C’è la necessità di riportare all’interno del sistema ordinistico tutte le principali attività professionali definendo un perimetro preciso delle specializzazioni. Limitandole nel numero e chiarendo che, oltre alla possibilità di seguire i corsi, bisogna tener conto anche della comprovata esperienza e del possesso di titoli e, infine, che non esistono professionisti di serie A e altri di serie B. La riforma del D. Lgs. 139/2005 ci offre questa possibilità potendo agire sui regolamenti attuativi in modo tale da non ingessare una norma che deve valorizzare il dinamismo della nostra professione preservandone al tempo stesso le attività di base”.
Sfida raccolta e rilanciata da Luigi Pagliuca, presidente della Cassa di previdenza dei ragionieri commercialisti e degli esperti contabili, che ha sottolineato la necessità di fare squadra contro il proliferare di nuove attività non regolamentate che sottraggono segmenti di mercato a commercialisti ed esperti contabili.
“Dobbiamo valorizzare le nuove specializzazioni – sottolinea Pagliuca -, a patto che siano strumenti efficaci per ampliare le opportunità di lavoro per i colleghi. Ampliare la sfera delle attività può essere fondamentale in questo momento di profonda crisi economica e finanziaria. Un esempio concreto? Da tempo a Milano abbiamo investito nella formazione dell’analisi dei ‘big data’ per fornire consulenze specifiche agli imprenditori. Un’attività preziosa che deve essere identificata per diventare appetibile sul mercato. A questo devono servire le nuove specializzazioni”.
“La riforma del D.Lgs. 139/2005 deve essere l’occasione giusta per compiere passi in avanti concreti su questo punto. Occorre sottoporre al Legislatore – conclude il numero uno della Cnpr – soluzioni efficaci per frenare l’aumento esponenziale delle responsabilità civili e penali a cui sono sottoposti i commercialisti e gli esperti contabili che stanno registrando un decremento considerevoli dei loro compensi”.