“Un piccolo passo per un uomo, un grande balzo per l’umanità“. Furono queste le indimenticabili parole pronunciate da Neil Armstrong, comandante della missione Apollo 11, dopo aver messo piede sulla luna. Era il 20 luglio 1969 e da allora varie sono state le missioni che hanno avuto come obiettivo il nostro satellite naturale. L’ultima, Apollo 17, vide il suo compimento nel 1972 e da quel momento nessuno ha mai più calpestato il suolo lunare. Negli anni ’60 / ’70 la conquista dello spazio rappresentava uno degli aspetti in cui si articolava la competizione tra USA e Unione Sovietica in piena guerra fredda. Le due super potenze sapevano che arrivare per primi sulla luna avrebbe rappresentato un importante risultato nel confronto ideologico, tecnologico e militare in corso. La sfida fu vinta dagli Stati Uniti ma una volta dimostrata la supremazia anche in questo settore il budget della NASA per le missioni sulla luna venne pian piano ridotto fino ad impedire qualsiasi altra iniziativa del genere. La luna però non è rimasta solo un ricordo.
Recentemente paesi come Israele, India, Cina hanno realizzato dei progetti per portare i propri astronauti sul nostro satellite, e anche gli USA hanno iniziato di nuovo a guardare la luna avendo in mente un obiettivo ben preciso. L’intento è quello di far tornare l’uomo, o meglio una donna, sul suolo lunare entro il 2024. E’ questo lo scopo del programma Artemis, guidato dalla NASA in collaborazione con aziende statunitensi, con l’Agenzia Spaziale Canadese e con quella europea e giapponese. Nel programma, dal costo di circa 28 mld di dollari e fortemente voluto dal Presidente Trump, partecipa anche l’Italia la quale, lo scorso 25 Settembre, ha firmato un Joint Statement con gli Stati Uniti che la vedrà coinvolta in prima linea per la realizzazione della missione Artemis. L’accordo bilaterale, sottoscritto dal Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio con delega alle politiche per lo spazio Riccardo Fraccaro e dall’amministratore della NASA Jim Bridenstine, pone l’Italia quale primo paese europeo ad aver sigillato politicamente una partnership così importante per quanto riguarda l’esplorazione di quello che potrebbe diventare un luogo dove proiettare interessi scientifici, economici, politici e commerciali nel prossimo futuro.
Il nostro paese parteciperà al programma attraverso le due aziende leader nel settore dell’aerospazio e della difesa, Thales Alenia Space e Leonardo. Sebbene i dettagli dell’accordo siano ancora in via di definizione, si ritiene che le due aziende forniranno il know-how ed il contributo tecnologico operativo per la costruzione dei sistemi di allunaggio e dei moduli abitabili di superficie per consentire ai futuri astronauti di risiedere sul suolo lunare al fine di condurre le varie attività previste dalla missione.
Secondo l’AD di Leonardo, Alessandro Profumo, l’impatto economico per l’industria nazionale ammonterebbe a circa un miliardo di euro al netto del ritorno per l’intero indotto del settore aerospaziale. A sostegno del concreto impegno del nostro paese nei confronti di un settore particolarmente importante per l’avvenire La legge n. 7 del 2018, di riforma della governance nazionale, ha conferito al Presidente del Consiglio l’alta direzione e la responsabilità politica generale del coordinamento delle politiche governative in materia spaziale istituendo il Comitato interministeriale per le politiche relative allo spazio e all’aerospazio (COMINT). Riprendendo le parole contenute nel documento della Presidenza del Consiglio denominato “Indirizzi del Governo in materia spaziale e aerospaziale” del 2019, i settori in oggetto rappresentano per il nostro paese due aree fondamentali per l’interesse nazionale a causa dei “servizi ed applicazioni che possono essere offerti all’utenza nazionale e verso i mercati esteri, così come per il grande impulso alla ricerca scientifica, al progresso tecnologico e alle capacità di sviluppo e produzione dell’industria nazionale”.
L’accordo con gli USA rappresenta un importante successo per lo sviluppo scientifico e tecnologico dell’Italia ma rinsalda anche la cooperazione tra i due Stati in un settore determinante per definire le dinamiche geopolitiche ed economiche del futuro a scapito di collaborazioni con altri attori partner internazionali impegnati nel settore, Cina in primis.