“Gli atti intimidatori costituiscono una tematica attuale e di estrema delicatezza, soprattutto in questa fase della vita del Paese, toccata dall’emergenza Covid-19. Il fenomeno richiede attenzione perché gli amministratori locali, in particolare i sindaci, rappresentano l’immediato punto di riferimento per comunità provate dagli effetti della pandemia”.
Lo ha detto il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, intervenendo alla videoconferenza di presentazione del Rapporto ‘Amministratori sotto tiro’ di Avviso Pubblico.
“Il Governo – ha aggiunto Lamorgese – ha cercato di muoversi con celerità anche su questo aspetto, attivando una serie di linee di finanziamento per gli enti locali. Tra queste, quelle che sicuramente sono arrivate con immediatezza sono i 400 milioni per l’emergenza alimentare”.
Il ministro Lamorgese ha poi parlato della necessità di “celerità nel dare i contributi perché da lì nasce il disagio sociale. Il tema dell’usura – ha detto – può prendere il sopravvento in questo momento. Un atto di intimidazione nei confronti di un sindaco o di un presidente di Regione non solo costituisce un’offesa all’amministrazione e alla comunità, ma rappresenta una lesione dei valori che sono alla base del vivere civile e del principio democratico”
Il ministro dell’Interno ha spiegato che domani ci sarà un incontro “con tutti i soggetti istituzionali” per riprendere “le fila che si erano interrotte con il Lockdown” e iniziare “un nuovo percorso che spero – ha detto – ci porti a un documento prima del periodo estivo”.
Illustrando alcuni dati, Lamorgese ha evidenziato che “nel 2019 su 654 atti intimidatori, ben 347 sono di origine ignota” (Italpress).