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Algeri alza il tono: il Parlamento dichiara la colonizzazione francese un “crimine di Stato”

venerdì, 26 Dicembre 2025
1 minuto di lettura

Il Parlamento algerino ha approvato all’unanimità una legge che definisce la colonizzazione francese del Paese — durata dal 1830 al 1962 — un “crimine di Stato”, chiedendo a Parigi scuse ufficiali e risarcimenti. La votazione, avvenuta il 24 dicembre durante una seduta pubblica trasmessa dalla televisione nazionale, è stata accolta da applausi e slogan patriottici, con i deputati avvolti nelle sciarpe verde‑bianco‑rosse dell’Algeria. Il testo, composto da 27 articoli, elenca in modo dettagliato quelli che definisce “crimini coloniali imprescrittibili”: test nucleari condotti nel deserto algerino, esecuzioni extragiudiziali, tortura fisica e psicologica, deportazioni e saccheggio sistematico delle risorse naturali e culturali del Paese. La legge chiede inoltre la restituzione degli archivi nazionali sottratti dopo l’indipendenza e dei resti dei combattenti della resistenza algerina, ancora conservati in Francia. L’iniziativa arriva in un momento di tensione già elevata tra Algeri e Parigi, con rapporti diplomatici segnati da dispute su memoria storica, immigrazione e cooperazione regionale. Il governo francese ha definito la legge “ostile”, temendo un ulteriore deterioramento delle relazioni bilaterali. Secondo gli analisti, il provvedimento ha un valore soprattutto simbolico: non impone obblighi giuridici alla Francia, ma rappresenta un messaggio politico forte, volto a consolidare il consenso interno e riaffermare la centralità della memoria coloniale nel discorso nazionale algerino. Il presidente dell’Assemblea nazionale, Brahim Boughali, ha celebrato il voto come “un atto di giustizia storica”, mentre la stampa locale parla di una svolta destinata a influenzare a lungo il rapporto tra i due Paesi. Resta ora da capire come Parigi risponderà a una richiesta che tocca uno dei capitoli più dolorosi della sua storia.

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