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Ucraina, Natale di guerra tra spiragli di pace, Zelensky apre al compromesso ma Mosca frena

Messaggi di resistenza e speranza da Kiev, sostegno Ue confermato e prime aperture su una zona demilitarizzata nel Donetsk, ma il Cremlino prende tempo e sul terreno continuanoi raid
giovedì, 25 Dicembre 2025
2 minuti di lettura

Nel messaggio di Natale, il capo della Chiesa greco cattolica ucraina Sviatoslav Shevchuk ha parlato di un Paese “immerso nel freddo e nelle tenebre”, ma ha invitato a leggere il Natale come un atto di resistenza e di speranza, denunciando quello che ha definito un eccidio sistematico di civili. Da parte suaZelensky ha ribadito che Kiev non intende ostacolare il percorso verso la pace e che l’Ucraina è pronta a collaborare con gli Stati Uniti. Allo stesso tempo, ha avvertito che se Mosca dovesse sabotare la diplomazia, la comunità internazionale dovrebbe aumentare ulteriormente la pressione sulla Russia. Una pressione che, alla vigilia del Natale, continua a muoversi tra il campo di battaglia e i tavoli negoziali, senza che una svolta appaia ancora imminente. Da un lato l’Unione europea ha ribadito il proprio sostegno a Kiev sul lungo periodo, dall’altro il presidente ucraino ha lasciato intravedere possibili concessioni negoziali, ma il Cremlino frena, e sul terreno si registrano senza sosta attacchi con droni, ritirate tattiche e attentati anche in territorio russo.

Apertura a una zona demilitarizzata

La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha confermato In un videomessaggio che l’Unione continuerà a sostenere l’Ucraina “per tutto il tempo necessario”. Bruxelles ha già mobilitato 193 miliardi di euro tra aiuti finanziari, militari e umanitari, e ha annunciato un nuovo pacchetto da 90 miliardi di euro per i prossimi due anni. La presidente ha sottolineato che “la sicurezza dell’Ucraina è la sicurezza dell’Europa”, ribadendo una linea di continuità nonostante il protrarsi del conflitto. Nel quadro diplomatico, il presidente Volodymyr Zelensky ha aperto alla possibilità di istituire una zona demilitarizzata nell’est del Paese, in particolare nella regione di Donetsk, come parte di un eventuale accordo di pace con la Russia. Secondo quanto riportato da media internazionali, Kiev sarebbe pronta a ritirare le proprie truppe da aree attualmente sotto controllo ucraino, a condizione che Mosca faccia lo stesso su territori di pari estensione. Zelensky ha chiarito che tali zone resterebbero sotto amministrazione ucraina, con uno status di area economica speciale, escludendo qualsiasi cessione formale di sovranità.Sempre sul fronte negoziale, Zelensky ha riferito che il piano promosso dagli Stati Uniti prevede lo svolgimento delle elezioni presidenziali ucraine il prima possibile dopo la firma di un accordo di pace. Il presidente ha però ammesso che non esiste ancora un consenso con Washington su questioni chiave come il futuro della regione di Donetsk e la gestione della centrale nucleare di Zaporizhzhia, per la quale il piano ipotizza un’amministrazione congiunta tra Stati Uniti, Ucraina e Russia.

La posizione del Cremlino

A Mosca, il Cremlino ha fatto sapere che la propria posizione sui colloqui sarà formulata sulla base del rapporto presentato dall’inviato speciale Kirill Dmitriev, rientrato da Miami dopo incontri con la delegazione americana. Il portavoce Dmitri Peskov ha confermato che i contatti con Washington proseguiranno nei prossimi giorni, ribadendo che i parametri della posizione russa sarebbero già noti agli Stati Uniti.

Nuovi attacchi incrociati

Sul terreno, intanto, la notte è stata segnata da un nuovo massiccio attacco russo con droni. Secondo l’Aeronautica ucraina, Mosca ha lanciato 116 velivoli senza pilota da sei diverse direzioni, molti dei quali intercettati dalla difesa aerea. Colpita in particolare un’infrastruttura critica nella regione di Chernihiv. Nella regione di Zaporizhzhia, bombardamenti notturni hanno provocato incendi e il ferimento di due civili. L’esercito ucraino ha inoltre annunciato il ritiro dalla città di Siversk, nel Donetsk, spiegando che la decisione è stata presa per preservare la vita dei soldati di fronte alla superiorità numerica russa. Da parte sua Mosca ha rivendicato la conquista del villaggio di Zarechnoye, sempre nella regione di Zaporizhzhia, mentre a Mosca la tensione è salita dopo l’esplosione di un’auto nel sud della capitale. Nell’attentato sono morti due agenti di polizia e il presunto attentatore. Secondo l’intelligence ucraina, i due poliziotti avrebbero combattuto in Ucraina e sarebbero stati coinvolti in torture su prigionieri di guerra, una versione respinta dalle autorità russe. L’esplosione è avvenuta non lontano dal luogo in cui nei giorni scorsi era stato ucciso il generale Fanil Sarvarov, alimentando timori per la sicurezza interna russa. Il sindaco di Mosca ha inoltre annunciato l’abbattimento di due droni diretti verso la capitale.

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