Alla vigilia del Natale, l’Ucraina è stata colpita da uno dei più massicci attacchi russi degli ultimi mesi, con missili e droni diretti in particolare contro le infrastrutture energetiche. I bombardamenti, iniziati nella notte e proseguiti fino al mattino, hanno causato blackout diffusi in diverse regioni del Paese e almeno tre morti e 10 feriti. L’Unicef ha denunciato l’uccisione di un bambino di quattor anni e il ferimento di altri tre minori durante i raid, lanciando un appello a fermare gli attacchi contro le infrastrutture civili. “I bambini affrontano un altro inverno terrificante, senza riscaldamento, elettricità e acqua”, ha affermato l’organizzazione. Secondo le autorità di Kiev, la Russia ha lanciato più di 650 droni e oltre 30 missili, colpendo 13 regioni. Le vittime sono state registrate negli oblast di Kiev, Khmelnytskyi e Zhytomyr. Il ministero dell’Energia ucraino ha riferito che le regioni di Rivne, Ternopil e Khmelnytskyi sono rimaste quasi completamente senza elettricità, mentre a Odessa e in altre aree occidentali si sono verificati danni gravi alla rete. In serata, le autorità locali hanno annunciato il ripristino parziale della fornitura elettrica a Rivne, pur avvertendo che nuove interruzioni restano possibili. A Vinnytsia, un raid ha danneggiato almeno 14 abitazioni, con tetti, facciate e finestre distrutte. Nel porto di Odessa è stata colpita una nave mercantile battente bandiera libanese, carica di soia ucraina, insieme a magazzini e strutture civili. Non si registrano vittime, ma l’episodio conferma la pressione russa sulle vie di esportazione ucraine nel Mar Nero.
“Risposta a attacchi terroristici”
A causa dei bombardamenti nell’ovest del Paese, la Polonia ha fatto decollare i propri caccia per proteggere lo spazio aereo nazionale, come già avvenuto in precedenti attacchi vicino al confine. Mosca ha rivendicato l’operazione, definendola una “risposta agli attacchi terroristici ucraini contro obiettivi civili in Russia”. Il ministero della Difesa russo ha parlato di un attacco condotto con armi di precisione, inclusi missili ipersonici Kinzhal, contro imprese del complesso militare industriale ucraino e impianti energetici a loro supporto. Nelle stesse ore, fonti russe hanno riferito dell’abbattimento di 29 droni ucraini sul territorio della Federazione. Intanto, la Russia ha annunciato la conquista del villaggio di Andreevka, nella regione ucraina di Dnipropetrovsk, mentre sul piano interno ha revocato la cittadinanza al giornalista d’opposizione Roman Anin e confermato nuovi procedimenti giudiziari contro figure critiche del Cremlino, tra cui Garry Kasparov. Dal lato ucraino, Kiev ha rivendicato un raid con droni contro l’impianto petrolchimico di Stavrolen, nel territorio russo di Stavropol, una struttura legata al gruppo Lukoil e ritenuta strategica per la produzione di materiali utilizzati anche dall’industria militare. Video diffusi sui social mostrano incendi nell’area dell’impianto.
Zelensky: più pressione sulla Russia
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha definito l’attacco “un segnale chiarissimo sulle reali priorità della Russia”, sottolineando come sia avvenuto nel pieno dei negoziati diplomatici. Zelensky ha ribadito che l’impegno di Kiev per porre fine alla guerra “supera di gran lunga quello russo” e ha chiesto un aumento della pressione internazionale su Mosca, oltre a un rafforzamento della difesa aerea e del sostegno energetico.
Frenata del Cremlino sui negoziati
Sul fronte diplomatico, da Mosca è arrivata una netta frenata. Il portavoce del Cremlino Dmitrij Peskov ha dichiarato che i colloqui tra Russia e Stati Uniti a Miami “non possono essere considerati una svolta”, definendoli un semplice “work in progress”. Il viceministro degli Esteri Sergej Ryabkov ha confermato che il dialogo con Washington prosegue, ma senza una data per nuovi incontri.



